Ho cominciato a seguire la Lazio che non sapevo neanche chi fosse
Ho cominciato a seguire la Lazio che non sapevo neanche cosa fosse il calcio. Allo stadio ci andavo con mio papà
Ho cominciato a seguire la Lazio che non sapevo neanche cosa fosse il calcio. Allo stadio ci andavo con mio papà che alla fine di Via dei Gladiatori si inteneriva e mi prendeva sulla spalle, a cavacecio, come si dice a Roma.non avevo ancora sei anni. Oggi vado allo stadio con mio figlio che ha la stessa mia età di allora. Cerco di trasmettergli la passione di una squadra , di una storia, di un sogno. Credetemi amici se vi dico che oggi , mentre percorrevo lo stesso viale che percorro da quasi quaranta anni , guardando mio figlio camminare con me , ho avuto la sensazione di trovarmi all'inizio di una fine. Parlare della partita sarebbe come mettere il dito davanti ad un occhio per coprire la luna. Non ha senso. Quello che credo sia giusto dire è che voglio dire non riguarda le prestazioni sportive , seppur deficitarie ed avvilenti, ma porre l'accento sulla Lazio società e sulla gestione di questo club da parte di una persona che con il calcio non ci azzecca nulla. La politica che ha messo Lotito sulla poltrona della Lazio non avrebbe mai potuto prevedere la perfidia e l 'arroganza di questa persona, ed oggi che quella stessa politica e' completamente morta nei suoi uomini più rappresentativi , questo signore tenta la scalata diventando presidente anche di un altra società e mettendo le mani sulla federazione.Una dimostrazione di avidità per il potere degna dei più noti tiranni del passato.
La Lazio in questi undici anni. Sarà stata anche risanata ma ha tralasciato tutto il resto. La sua gente è stata coinvolta soltanto in rare e sporadiche occasioni e quelle volte che abbiamo avuto l'illusione di poter finalmente essere "usciti dal tunnel "e' arrivata implacabile il colpo di scimitarra , determinato e strategico dal suo interno che ci ha fatto di nuovo precipitare nell'oblio. Il disegno lotitiano e' stato chiaro fin dai primi giorni. Si accorda con gli irriducibili affinché questi potessero fare pressione contro un altro investitore, Tulli, un uomo che voleva acquistare la Lazio al posto suo. Promette alla tifoseria più oltranzista , in cambio del loro appoggio, l' acquisto di Paolo Di Canio. Non appena quindi riesce a mettere le mani sulla Lazio volta le spalle alla tifoseria e in seguito a vaghe minacce , mai in realtà dimostrate , si fa mettere anche sotto scorta a spese nostre, proprio come un capo di stato.
Lotito ama fare il capo , e' arrogante e non accetta contraddittorio così , appena entra in società non guarda in faccia nessuno e a mano a mano si libera di tutti i laziali che possono ostacolare il suo disegno . E così via via la Lazio si svuota della sua storia e della sua gente. Qualcuno capisce subito la situazione e decide addirittura di andare via prima di essere cacciato e parlo di figure chiave che hanno fatto la storia della Lazio (Pulici, Lovati). Il disegno continua e piano piano la gente comincia a disertare lo stadio . Fino ad arrivare ad oggi.
La Lazio e' totalmente abbandonata dai suoi tifosi e nessuno se ne preoccupa. La società che sta per festeggiare i suoi 116 anni di storia ha una tifoseria che è passata dal record di presenze ad una limitata riserva indiana. Eppure la Lazio per il signor lotito è fonte di reddito costante per le sue aziende , poste tutte sul bilancio della società , avvocati compresi .la Lazio continua a mietere soldi e ricchezza e lo farebbe anche senza i suoi tifosi attraverso i diritti TV .
E quindi i sostenitori allo stadio , non servono, sono un peso , anche perché non sono "inclini al progetto", protestano , contestano quasi nella totalità. Il presidente – padrone ci chiama sparuta minoranza ma io allo stadio ci vado , e le cose le vedo e soprattutto le sento e posso dire che non è così. Vorrei rivedere la mia società nelle mani di un imprenditore meno arrogante e più competente di calcio . Che sappia coniugare passione e finanza senza avvilire la prima e senza dilapidare il patrimonio con scelte scellerate. Vorrei poter ricordare che seguire una squadra di calcio significa anche sognare sempre traguardi migliori. E il tifoso della Lazio e ' consapevole che la nostra storia pur non essendo piena di vittorie e' stata una storia irripetibile ed unica . Vorrei un presidente che sappia rispettare il popolo laziale che per la maggior parte è composto da persone serie e normali come il sottoscritto.
Vorrei dire che questo presidente , se avesse avuto un briciolo di decoro , avrebbe messo in vendita la società all indomani della vittoria contro la Roma nel derby di coppa Italia che a mio avviso resta e resterà il traguardo massimo di questa gestione . Vorrei una società composta da persone competenti e non una dittatura con dei lacchè che non apportano nulla e pensano soltanto ad obbedire al padrone tiranno. Vorrei insomma una società che possa liberare le proprie energie positive nella sua totalità e rimetta il pubblico al centro dei propri interessi. Ricordo che il debito spalmato con l erario per sanare le perdite delle passate gestioni e'Coperto e garantito dagli abbonamenti e non dalla persona che attualmente gestisce questa società. La Lazio sta morendo ma la lazialita' e' più viva che mai .. Basti pensare a quello che sono riusciti a combinare due amici ex calciatori della Lazio che per la ricorrenza del quarantennale dello scudetto del 74, volendo fare una festicciola ,si sono ritrovati ottantamila bandiere allo Stadio olimpico , per una serata memorabile.. La Lazio sta morendo perché non ci sono laziali a rappresentarla . Il disagio e' sotto gli occhi di tutti . Occorre chiamare a raccolta tutta" l'intellighenzia biancazzurra", che invito ad un moto di orgoglio con la speranza di non essere arrivati troppo tardi per riaccendere la fiamma di una candela che sta segnando la fine. Vorrei poter tornare a percorrere quel viale che porta allo stadio , guardando mio figlio , fermarmi un istante e fissandolo negli occhi potergli dire che la storia continua e che sarà più bella di prima…Forza Lazio .
*Andrea Pintucci, musicista, tifosissimo della Lazio