Hollywood in lutto: addio a Robin Williams, aveva 63 anni
L’attore è stato trovato morto questa notte nella sua casa di Tiburon in California
Se ne va così, per cause ancora tutte da accertare, uno dei più amati e istrionici attori di Hollywood.
Robin McLaurin Williams, nato a Chigaco il 21 luglio del 1951 era stato visto vivo l'ultima volta due giorni fa, intorno alle ore 22, poi verso mezzogiorno di ieri, ora locale, una chiamata all'ufficio dello sceriffo della contea di Marin allarmava che l'attore non respirava più ed era privo di conoscenza. Nulla è valsa l'irruzione dei vigili del fuoco nella villa sulla baia di San Francisco, che hanno solo potuto constatare che il corpo era privo di vita e dichiararlo morto due minuti dopo. Il medico legale ha attribuito preliminarmente la causa del decesso ad asfissia per sospetto suicidio. In attesa dell'autopsia, alle 20 ora italiana, le 11 in California, le autorità della contea di Marin terranno una conferenza stampa.
L'attore soffriva da tempo di una forte depressione e problemi legati all'abuso di alcol. Il mese scorso era stato per un breve periodo in una comunità di recupero per alcolisti in Minnesota, ne sentiva il bisogno dopo diciotto mesi di lavoro ininterrotto ma poi rinunciò alla ripresa del programma di “dodici passi” previsti per la cura. Fonti vicine alla famiglia lo descrivono molto turbato dal prezzo, non solo psicologico, pagato per l'ultima causa di divorzio e dalla cancellazione di un programma tv.
Toccante il comunicato della moglie Susan Schneider, sconvolta per l'improvvisa perdita: "Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso un grande attore. Ma vi prego di rispettare la nostra privacy e soprattutto di ricordare Robin per la sua brillante carriera e per il suo sorriso, non per il modo in cui è morto".
Zelda Williams, figlia di R.W. anche lei attrice, nel suo messaggio di cordoglio su twitter sceglie di salutare il suo papà con un: "Ti voglio bene. Mi mancherai, cercherò di guardare in su. Z" e una frase tratta da Il piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupery: "Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha… Io abiterò in una di esse, riderò in una di esse. Così sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!". Proprio alla figlia, che ha compiuto 25 anni il 31 luglio, Robin Williams ha dedicato l'ultimo post su twitter, condividendo attraverso Instagram una foto con lei da piccola e scrivendo: "Buon Compleanno a Ms Zelda Rae Williams! Oggi ha compiuto un quarto di secolo ma sarai sempre la mia bambina. Buon compleanno @zeldawilliams Ti voglio bene!".
Tutti si stanno stringendo in questo immenso e virtuale cordoglio, dalle star di Hollywood alla Casa Bianca, infatti il Presidente americano Barak Obama lo ricorda cosi: "Ci ha fatto ridere, ci ha fatto piangere, ha donato il suo incommensurabile talento a chi ne aveva più bisogno" e aggiunge "da dottore a genio, da tata a presidente e tutto quello che c'è in mezzo" Robin Williams recitò in serie tv come Happy Days e Mork & Mindy, una sitcom in cui interpretava un simpatico alieno umanoide che ebbe un enorme successo anche in Italia, fu trasmessa da Rai2 nel 1979 e poi da Italia 1 nel 1984. Ancora oggi infatti tutti ricordano il celebre saluto "nano nano".
R.W. ottiene la consacrazione a Hollywood nel 1987 con Good Morning, Vietnam di Barry Levinson, nel quale è Adrian Cronauer, militare-deejay per la radio dell'esercito statunitense, ascoltata tutti i giorni dai soldati in Vietnam. Williams, libero di improvvisare, per il ruolo si aggiudica un Golden Globe e riceve la prima nomination agli Oscar. Nel 1989 poi, è protagonista de L'attimo fuggente che gli vale un'altra nomination agli Oscar: nel film di Peter Weir, Williams interpreta il ruolo del professor John Keating, isegnante illuminato e rivoluzionario di un liceo rigido e conservatore. Grazie a questa interpretazione, l'attore si consacra anche agli occhi della critica per ruoli che esulano da quelli interpretati fin ora in sitcom e commedie. Improvvisazione e impersonificazione, unite a uno humour spassoso e veloce gli fanno conquistare la scena nel cartone animato Aladdin, firmato Disney, in cui nella versione in lingua originale, presta la sua voce al Genio, lasciando completamente in ombra gli altri personaggi grazie ai dialoghi che vennero quasi interamente improvvisati e non si possono non citare i film come: Mrs. Doubtfire, Hook – Capitan Uncino e Jumanji, che ottennero tutti un grande successo grazie alla sua geniale presenza. Vince l'Oscar come miglior attore non protagonista Will Hunting – Genio ribelle, del 1998, a fianco del giovane astro nascente Matt Damon.
Negli anni ottanta, Williams era dedito all'uso di cocaina, era presente la sera fatale in cui John Belushi, suo grande amico, morì ucciso da un'overdose. I due erano insieme poche ore prima nella stanza di quest'ultimo allo Chateau Marmont, famosissimo hotel sul Sunset Boulevard di Los Angeles, insieme a Robert De Niro, Jack Nicholson e Cathy Smith, tossicodipendente e spacciatrice accusata della morte dell'attore per avergli iniettato, sotto sua esplicita richiesta, una dose di speedball.