“I detective dell’arte”, un incontro con i paladini del Patrimonio Culturale
Il Comando TPC da mezzo secolo difende l’immenso patrimonio culturale e archeologico del nostro paese
Nuovo appuntamento de “I Martedi della Natura”, ciclo di incontri a ingresso libero organizzato dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri.
Il 26 novembre, alle ore 16.30, presso la Sala Serviana di via Antonio Salandra 44 a Roma, ci sarà l’opportunità di incontrare il Generale di Brigata Roberto Riccardi, comandante dei “Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale”. Un’occasione per meglio conoscere il Comando specializzato nelle indagini e nelle operazioni relative al patrimonio culturale italiano.
Fondato nel 1969, il Comando TPC ha compiuto 50 anni, e opera a livello internazionale con i suoi “Caschi Blu della Cultura” formati d’intesa con l’UNESCO e con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT). In mezzo secolo di storia, il Comando ha totalizzato numeri da record fra beni culturali e reperti archeologici recuperati, opere false sequestrate e autori di delitti legati all’arte arrestati.
Di notevole importanza è stata la costante capacità di adeguarsi e rimanere al passo delle nuove tecnologie, che ha consentito agli uomini della Tutela del Patrimonio Culturale, di realizzare una Banca dati che non ha eguali al mondo, contando circa 6 milioni di opere registrate, a disposizione di tutte le polizie del mondo.
Questa lunga storia è stata descritta dallo stesso Riccardi, Carabiniere, giornalista e saggista, nel volume “Detective dell’arte. Dai monuments men ai carabinieri della cultura” (Rizzoli) ove sono passati in rassegna i casi più eclatanti. Tra le opere recuperate ci sono anche Il giardiniere di Van Gogh, il Cratere di Eufronio, la Triade capitolina, tre intere pareti di affreschi pompeiani, sequestrati in un immenso deposito nel porto di Ginevra nel 1995, e, per ricordare casi più recenti, diciassette dipinti trafugati nel Museo di Castelvecchio a Verona nel 2015 e ritrovati a Kiev l’anno successivo.
Capolavori rubati, scomparsi, distrutti. Ma anche storie di falsi, come nel caso delle opere contraffatte di Modigliani, Picasso e di altri artisti del Novecento. Tutte storie “che non solo svelano il mondo sommerso dei tombaroli, dei furti su commissione e dei falsari di mestiere, ma rivelano anche le emozioni, i ricordi, gli aneddoti dei detective dell’arte, che hanno fatto del loro lavoro una passione senza confini”.