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“I Municipi devono avere chiavi e codici di allarme delle scuole”

Mario Rusconi, presidente per Roma e Lazio dell’Ass. Nazionale Presidi parla del rischio terremoto nelle scuole romane

Il professor Mario Rusconi, presidente per Roma e Lazio dell’Associazione Nazionale Presidi, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Radio Roma Capitale nella trasmissione di Paolo Cento “Ma che parlate a fa?”, affermando sulla situazione delle scuole romane dopo le scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia:

"La polemica che facciamo non è “ad personam”. È qualcosa che si trascina da una ventina di anni, con norme che non vengono applicate dappertutto. Dopo le scosse ci sono stati alcuni interventi all’interno delle scuole, molti però con grande improvvisazione e senza lasciare alcun documento che decretasse la mancanza di pericoli. Avrei quasi potuto farlo io. Poi il sindaco Raggi su Facebook ha affermato che la situazione è sotto controllo. Noi vorremmo, al di là di Facebook, che sui siti dei comuni della cinta urbana di Roma ci fosse una parte dedicata molto precisa alle scuole che sono state verificate. Fino a stamattina non c’era nulla".

Ci sono state scuole in cui ragazzi non sono entrati? "Io ho assistito in diretta in un scuola in via Nomentana. Alcuni genitori impauriti non se la sono sentita di far entrare i figli. La verità è la trasparenza, ma stavolta non è stato così. Non c’è nessun elenco delle scuole che sono state verificate".

Cosa farete come associazione? "Scriverò un’altra lettera in cui chiederò al sindaco, anche se credo che non avrò risposta, che innanzi tutto ogni Municipio si debba premunire di avere chiavi e codici di allarme delle scuole. Gli edifici sono di proprietà del Comune che, in caso di incidente grave, non può scrivere di domenica al preside che in quel giorno non è a scuola: “lasciate qualcuno perché ci apra la scuola”. Sei il proprietario e devi verificare tu quando vuoi. Poi i piani di evacuazione. Sarebbero fermi al 2008? Ci sono degli obblighi di legge da rispettare e se qualcuno non li rispetta ne subisce le conseguenze, anche penali. I Municipi devono acquisire i documenti di valutazione del rischio e ne devono trarre le dovute conseguenze per come intervenire, anche in altri casi diversi dal terremoto".

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