I Musei Capitolini sperimentano la tecnologia 5G per prevenire eventi sismici
Nel caso di una scossa, i sensori collegati alla rete, in brevissimo tempo fanno scattare i necessari allarmi mettendo in moto tutta una catena di interventi
Il colosso cinese della telefonia Zte ha sviluppato la tecnologia 5G e le sue molteplici applicazioni, dalla medicina alla gestione delle calamità naturali. L’azienda cinese in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila sta conducendo diverse sperimentazioni in tal senso.
Controllare lo stato di salute degli edifici, capire come reagiscono e si comportano sia in condizioni ‘normali’ che in seguito a un evento critico come un terremoto, mettere in atto, nel caso, azioni in tempo reale per aiutare le persone ad affrontare l’emergenza diminuendo i fattori di rischio.
Si chiama ‘monitoraggio strutturale‘ ed è uno dei tanti ambiti di applicazione della tecnologia e delle reti 5G, l’ultima generazione di comunicazioni mobili che permetterà velocità di trasferimento altissime e nuovi modi di sfruttare il traffico dati.
In pratica nel caso di una scossa, i sensori collegati alla rete, grazie alla bassissima latenza che il 5G consente (tempo che passa dall’invio del segnale all’azione), fanno scattare i necessari allarmi mettendo in moto tutta una catena di interventi di messa in sicurezza. Questi possono andare ad esempio dal blocco dell’ascensore a quello della corrente e del gas, all’avvio delle luci di emergenza.
Il tutto con una velocità impensabile in precedenza e che nel caso di eventi sismici è fondamentale per salvare vite umane.
Tutelare il patrimonio artistico e storico della Capitale da ogni rischio sismico. E' questo l'obiettivo dell'installazione della rete di sensori applicati agli edifici storici per monitorare le micro vibrazioni sismiche, le più minime oscillazioni e variazioni, ma anche l'umidità e temperature, e misurarne le eventuali criticità. Così la tecnologia 5G è arrivata ai Musei Capitolini, considerati il primo museo al mondo.
Nel cortile del Palazzo dei Conservatori sono stati posizionati due sensori, e nell'Esedra del Marco Aurelio sei sensori sono stati allestiti su ciascun pilastro. Roma Capitale avvia la sperimentazione della tecnologia 5G grazie alla collaborazione con Fastweb, Zte Italia e l'università dell'Aquila. (Foto: Esedra Marco Aurelio, Musei Capitolini)