Roma, i pullman turistici sono i padroni del Parco di Colle Oppio
Stazionamento prolungato e ben oltre gli 8 stalli consentiti: la difficile convivenza del Parco con i torpedoni
Lo aveva promesso il sindaco Ignazio Marino – “Nella prima fase sperimentale (della valorizzazione dell’area archeologica dei Fori Imperiali, ndr), in ragione dei tempi necessari per l’attivazione delle procedure di modifica del piano sosta pullman, vengono recepite le esigenze manifestate dal Municipio per limitare la sosta a Colle Oppio. L’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Guido Importa di concerto con l’assessore di Roma Produttiva Marta Leonori si impegnano a liberare Colle Oppio dagli stalli dei bus turistici (…)”, dichiarava il primo cittadino nel lontano 2013; lo aveva chiesto il presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi – “Togliere i bus turistici da Colle Oppio e più in generale da quelle strade che non possono rischiare di essere soffocate (…)”, sosteneva la Alfonsi, ancora una volta, nel lontano 2013; lo aveva richiesto, infine, il Consiglio del Municipio I – con una mozione, approvata lo scorso aprile, si chiedeva “l’eliminazione immediata degli stalli di sosta riservati ai pullman turistici lungo viale del Monte Oppio”. A Colle Oppio, però, non è cambiato nulla.
Nulla cambia nulla neppure con il nuovo Piano Pullman, come denuncia il consigliere d’opposizione a 5 Stelle in Municipio I, Giusi Campanini: “Eccolo di nuovo l’assessore capitolino alla Mobilità, Guido Improta, che ci chiede parere sul nuovo piano pullmann; di nuovo, dopo il piano ‘provvisorio’ di marzo 2014 tutto calibrato a suo dire sulle urgenze determinate dagli eventi primaverili delle Beatificazioni previste in Vaticano, eccolo presentare ai Municipi quello ‘nuovo’, che avrebbe dovuto, secondo i commenti dei portavoce, occuparsi delle criticità della viabilità e del traffico in altre emergenze. Ma cosa c’è di nuovo? L’aggiunta di soste brevi, ancora in zona Vaticano ed il ritocco di alcune tariffe relative alla protezione dall’inquinamento. La situazione nel parco di Colle Oppio è rimasta invariata alla faccia delle promesse elettorali di Ignazio Marino e di Sabrina Alfonsi e del parere negativo già espresso all’ unanimità dal Consiglio del I Municipio”.
La denuncia si fa più amara, quando si sottolinea che “il Parco di Colle Oppio è l’unico parco pubblico e polmone verde del I Municipio” e pertanto diventa incomprensibile “come si possa permettere che grappoli di pulmann GT, ben oltre gli 8 stalli concessi, come da fotografia, non solo di vi stazionino, anche in doppia fila e spesso con motore acceso per l’aria condizionata, inquinando intensamente l’aria del parco dove noi portiamo a giocare i nostri figli, ma invadano pesantemente il sito archeologico di primaria importanza della Domus Aurea per il recupero del quale lo Stato italiano ha già speso circa 18 milioni di euro e si appresta a spenderne altri 31 milioni nei prossimi 4 anni” – conclude il consigliere Campanini.
E proprio in tema di inquinamento, giova ricordare il monito dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): “La valutazione della qualità dell’aria è una parte importante di un complesso processo che ha come obiettivo la tutela della salute umana e dell’ambiente in generale, dagli effetti avversi determinati dall’esposizione a sostanze inquinanti sotto forma di composti aerodispersi. Gli effetti sulla salute sono documentati da un’ampia letteratura scientifica e oggetto di attenzione della comunità internazionale, (OMS, 2000; OMS, 2005). Tra i vari fattori di pressione in atmosfera, sicuramente le emissioni da trasporto stradale rappresentano una delle maggiori sorgenti di inquinamento dell’aria” – INQUINAMENTO ATMOSFERICO GENERATO DA TRAFFICO VEICOLARE: METODI PER LA STIMA DELLE CONCENTRAZIONI DI INQUINANTI FINALIZATA ALLA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE.
LA RELAZIONE DI LEGAMBIENTE. Duole, oltretutto, notare come quello della difficile convivenza tra il Parco di Colle Oppio e i torpedoni, sia un problema ormai risalente nel tempo – che quest’amministrazione si sta trascinando dietro, senza, al momento, soluzioni efficaci. Tanto che, già nel 2010, Legambiente denunciava: “Pullman turistici: al Colosseo uno ogni 30 secondi, a Colle Oppio uno su due parcheggia oltre i 15 minuti. Nuovo Piano fallito, i torpedoni sono diventati padroni della città”.
“A Legambiente è bastato monitorare lo stallo di Colle Oppio per un’ora, dalle 9 alle 10 di martedì 12 ottobre – si legge nella relazione dell’associazione – per scoprire che su ben 18 torpedoni in arrivo, poco meno della metà (8 per la precisione, il 44%) non sono affatto ripartiti dopo i 15 minuti previsti, scempiando l’area sopra il Colosseo e intralciando il traffico. Ma c’è di più: su via dei Fori Imperiali, nella mezz’ora dalle 10 alle 10.30, sono incredibilmente transitati 64 mezzi turistici, dei quali 55 pullman (solo 5 del servizio turistico Atac 110) e 9 minibus, insomma davanti all’Anfiteatro Flavio passa un torpedone ogni 30 secondi, con un micidiale impatto di smog. Ma i pullman spadroneggiano un po’ ovunque e si fermano dove vogliono (…). E se non si fermano è anche peggio, visto che iniziano a peregrinare in giro per il centro per tornare poco dopo a recuperare i turisti. Sporadici i controlli: a Colle Oppio una pattuglia dei vigili urbani è spuntata poco dopo le 9, sanzionando un pullman non in regola con il contrassegno, ma non appena la Municipale si è allontanata il caos è tornato a regnare sovrano (…). Ecco quello che avviene nelle 30 nuove cosiddette aree di ‘sosta breve’, dove i pullman si possono fermare quando vogliono dalle 00.00 alle 24.00, in luoghi meravigliosi e centralissimi della città (…). Consentire la sosta nel cuore della città significa consegnare la Capitale ai torpedoni invadenti e inquinanti (…)” – qui, il testo completo.