I tifosi stranieri che distruggono Roma: quelli del Betis ultimi di una lunga serie
Dalla vergognosa Piazza del Popolo lasciata dai tifosi spagnoli alla Barcaccia danneggiata dagli olandesi: inciviltà o mancanza di controlli nella Capitale? I precedenti
La storia si ripete nella Città Eterna: nelle partite di Coppa, quando vengono i tifosi stranieri, Roma viene spesso danneggiata. Lo sanno bene i cittadini e lavoratori del centro che ieri pomeriggio hanno assistito all’ondata barbara dei tifosi del Betis Siviglia.
Piazza del Popolo come discarica
In attesa della sfida di Europa League contro la Roma – tra l’altro vinta dal club spagnolo – migliaia di sostenitori del Betis (tra le 4 e le 5mila persone) hanno cantato e sostato trasformando Piazza del Popolo in un piccolo stadio. Fin qui nulla di strano, fino a quando i supporter andalusi, nello spostarsi verso lo Stadio Olimpico, hanno lasciato la piazza in condizioni pessime. Migliaia di bottiglie di plastica e vetro a terra, buste di plastica, rifiuti di ogni tipo, anche un video che ritrae un tifoso a urinare all’aperto: una delle piazze più importanti di Roma era diventata praticamente una discarica.
Così al termine del pomeriggio gli operatori dell’Ama con mezzi e furgoni hanno dovuto ripulire l’area, diventata ormai impraticabile per quanti rifiuti sono stati lasciati a terra. Inoltre in tutta la zona la circolazione è andata in tilt, con ripercussioni per il traffico fino allo stadio Olimpico.
Il duro confronto col Sei Nazioni di rugby
Purtroppo è un episodio che non fa più notizia, al di là delle immagini orrende di Piazza del Popolo ridotta a una discarica a cielo aperto. Quando vengono tifosi stranieri nelle partite europee, il centro città sa che ci saranno problemi di ordine pubblico, con disordini e traffico che nelle ore di rientro risulta ancora più congestionato. Una notevole differenza rispetto al Sei Nazioni di rugby, dove tifosi britannici e francesi “invadono” pacificamente Roma e in grande numero (spesso più di 10mila) nei weekend di febbraio e marzo senza lasciare traccia.
I precedenti
La vergogna lasciata dai tifosi del Betis è solo l’ultima della lista: ecco una breve carrellata dei disagi creati dai tifosi stranieri:
Roma-Feyenoord, 19/02/2015. Migliaia di tifosi del Feyenoord erano arrivati a Roma da Rotterdam per la partita di Europa League e si erano riversati nelle strade del centro a bere birra. I primi scontri avvennero a Campo de’ Fiori ma il vero disastro si compì a Piazza di Spagna. Rifiuti, agitazione, scontri con la polizia per convogliare la tifoseria causò lancio di bombe carta e bottiglie verso la polizia danneggiando la Barcaccia di Bernini. Nel gennaio 2021 6 ultras olandesi sono stati condannati a pene che vanno dai tre anni e otto mesi ai quattro anni.
Lazio-Eintracht Francoforte, 13/12/2018. Piazza del Popolo vandalizzata, scontri con la polizia a Ponte della Musica, un locale danneggiato a Campo de’ Fiori, un supermercato saccheggiato, traffico in tilt. Più i quartieri Parioli, Flaminio, Prati e Salario messi a soqquadro. Questo il bilancio della discesa dei tifosi dell’Eintracht Francofrte per una sfida di Eruopa League tra l’altro con nulla in palio (entrambe le squadre già qualficate). Alla base idee politiche diametralmente opposte tra i tifosi della Lazio e 400 ultras dei crica 9mila tedeschi arrivati a Roma, 14 i fermati in totale, due i feriti.
Roma-Vitesse, 17/03/2022. Ritorno dei sedicesimi di finale di Conference League: al termine della partita i tifosi olandesi danneggiano tre autobus Atac. A denunciare la serie di atti vandalici, è stato lo stesso assessore alla mobilità Eugenio Patanè, con un duro post sui social.
Di chi la reale colpa?
Il tifo organizzato quindi reca spesso un danno d’immagine e materiale, e rare sono le immagini simili che arrivano da altre grandi città europee quando si giocano le partite di coppa. Per questo la domanda sorge spontanea sul perché di questi episodi: prevale l’inciviltà delle persone o la consapevolezza che quando scendono a Roma possono fare quello che vogliono senza conseguenze?