I veri mali della Destra italiana, tanti vizi e poche virtù
Attualmente la Destra non esprime alcun leader come del resto ha sostenuto Silvio Berlusconi in una recente intervista sulla Stampa
Dopo la crisi delle ideologie, in particolare quella di Destra, la maggior parte della società italiana si scoprì liberale e affidò i propri sogni alla neonata “Forza Italia“ del tycoon Silvio Berlusconi. Uomo capace, intelligente e preparato.
L’attesa della rivoluzione liberale
Esperto di media e comunicazione avrebbe dovuto realizzare e compiere la rivoluzione liberale. Ma si scontrò da subito con una destra culturalmente vecchia e statalista. Sdoganò il Movimento Sociale Italiano per una trasformazione ideologica post fascista. Da quel momento in poi la Destra ha mostrato i tantissimi limiti e i troppi vizi. Premiava parenti, fedelissimi e ragazze con i tacchi a spillo. Gianfranco Fini uomo colto, preparato e intelligente si fece incantare dalla sirena Napolitano che gli promise l’incarico da Premier se avesse fatto cadere il governo Berlusconi. Ma giornalisti esperti di gossip sostenevano che le liti con Silvio fossero per una donna avvenente. Tutti sanno come andò a finire.
Gli errori di Salvini
Attualmente la Destra non esprime alcun leader come del resto ha sostenuto Silvio Berlusconi in una recente intervista. Il fenomeno Matteo Salvini condusse al governo il M5S e il Governo approvò due riforme costosissime per le casse dello stato. 20 miliardi all’anno a deficit, che le prossime generazioni dovranno pagare. Lo pseudo leader fece male i conti con il reddito di cittadinanza e il M5S ha raggiunto 4 milioni di cittadini trasformati in consenso elettorale. Il povero Matteo con Quota 100 ha coinvolto soltanto 250 mila persone che ne hanno beneficiato.
Esce poi dal governo fidandosi di Pierluigi Bersani che gli promette le elezioni anticipate. Poverino così non andò e ancora non si accorge di essere un leader sprovveduto e anche sciocco. Con l’attuale classe politica il ceto medio alto non andrà a votare per le amministrative, perché non è rappresentato da questi politicanti da bar. Classe dirigente priva di spessore culturale e politico, che pensa esclusivamente ai propri interessi e a quelli della famiglia.
Una destra che non punta sulla sua classe dirigente
I veri mali della Destra italiana, tanti vizi e poche virtù. Premia parenti, fedelissimi e tacchi a spillo, non riesce a indicare un politico per le amministrative delle grandi città, ricorre a candidati della società civile. La tornata elettorale per la Destra sarà nefasta e uscirà con una sonora sconfitta. Quando riusciranno attraverso un bagno di umiltà a riconoscere il merito, la capacità e la professionalità? Dovranno selezionare una classe politica formata da veri professionisti anziché da cialtroni. La Destra va riformata totalmente, altrimenti sarà sempre perdente.
Cesare Giubbi