Idi di marzo: Hanno paura di Ignazio Marino, prima il Pd, poi Sel
Il Pd lo aveva tradito costringendolo alle dimissioni, Sel sembrava la sua nuova casa ma quando ha capito che vuole candidarsi lo ha mollato
L'aveva capito subito, Ignazio Marino, di non avere molti amici attorno a sé. Era sindaco, allora, e le critiche più pesanti che riceveva venivano dagli esponenti romani del suo partito: “Il mio nemico è stato il PD di Roma”, in una intervista a LaRepubblica: “Da senatore ero indipendente. Poi mi sono presentato alle primarie avversario di Bersani e Franceschini. Presi, inaspettatamente, mezzo milione di voti. È un partito che mi ama. Sono i capibastone di Roma che mi odiano”. Una volta, ospite di "Piazza Pulita" su La7, la trasmissione condotta da Corrado Formigli, l'allora sindaco di Roma, Ignazio Marino, parlava di come altre capitali europee, Londra e Parigi per esempio, fossero sostenute economicamente dai loro governi con somme ingenti, superiori al miliardo di euro annui, mentre in Italia non è percepita l'importanza di una capitale che rappresenti l'intero paese. "Per questo – disse Marino – quando sono a Londra, mi sento molto più sicuro di quando sono a Roma, nella mia città".
Siamo alle Idi di Marzo, qualche giorno fa Ignazio Marino decide di candidarsi e il nostro giornale è stato il primo a scriverlo raccogliendo, prima degli altri, lo spirito indomito del personaggio e una volontà mai nascosta di tornare ad amministrare la capitale. L'ex sindaco è convinto di aver subìto un torto insopportabile e sa di avere un numero di sostenitori non piccolo. Torniamo alle Idi di Marzo, proprio oggi gli arriva una lunga lettera firmata da alcuni esponenti di Sel di Roma i quali sostengono che una figura come la sua non è adatta a candidarsi perché ha già amministrato, però aggiungono che sarebbero lieti se Marino desse loro un aiuto a prendere voti… Nessuno ha più vergogna di perdere la faccia, evidentemente non vale niente.