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Il 16 Settembre parte il nuovo anno scolastico: a Roma e provincia mancano 5000 docenti

Una delle criticità più evidenti è la mancanza di insegnanti, un problema che non è nuovo ma che quest’anno si presenta in modo particolarmente acuto

Studenti

Il nuovo anno scolastico 2024-2025 si avvicina rapidamente, con la data del 16 settembre che segnerà il ritorno sui banchi di scuola per i 714 mila studenti del Lazio, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Tuttavia, la fotografia attuale delle scuole della regione, e in particolare della Capitale, presenta un quadro complesso e preoccupante, caratterizzato da gravi carenze di personale e problemi infrastrutturali che rischiano di compromettere il regolare avvio delle lezioni.

La carenza di insegnanti a Roma e nel Lazio: un problema strutturale

Una delle criticità più evidenti è la mancanza di insegnanti, un problema che non è nuovo ma che quest’anno si presenta in modo particolarmente acuto. In tutto il Lazio, mancano circa 6.300 docenti, di cui ben 5.000 solo a Roma e provincia. La situazione è particolarmente critica per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, con una carenza complessiva di 1.292 unità. Numeri che evidenziano una difficoltà strutturale nel reclutamento del personale scolastico, nonostante i numerosi concorsi banditi negli ultimi anni. La situazione reale sarà chiara solo pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico, quando si conosceranno anche i risultati delle domande di mobilità dei docenti.

Scuole senza presidi: un vuoto di leadership

Oltre alla carenza di insegnanti, un altro problema rilevante è la mancanza di dirigenti scolastici. Attualmente, nel Lazio ci sono 40 istituti senza preside, numero che potrebbe salire a 65 se non si risolveranno rapidamente i ricorsi pendenti al Tar relativi al concorso del 2017 per nuovi dirigenti scolastici. Questo vuoto di leadership è particolarmente preoccupante, poiché la mancanza di una guida stabile e presente può avere ripercussioni negative sull’organizzazione interna delle scuole e sul supporto agli insegnanti e agli studenti.

Secondo Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP) per Roma e Lazio, queste scuole verranno affidate in “reggenza”, ovvero saranno gestite temporaneamente da presidi già in carica in altri istituti. Tuttavia, questa soluzione temporanea non è certo ideale, poiché i dirigenti reggenti dovranno dividersi tra più scuole, con un conseguente sovraccarico di lavoro e un inevitabile calo di attenzione verso le specifiche esigenze di ogni singola scuola.

Le difficoltà nel reclutamento di docenti di materie scientifiche

Una delle aree in cui la carenza di insegnanti si fa sentire maggiormente è quella delle materie scientifiche. Matematica, fisica e chimica sono discipline per le quali è diventato strutturalmente difficile trovare docenti, soprattutto nelle scuole superiori. Questo problema rischia di avere ripercussioni significative sulla formazione degli studenti, in un momento in cui le competenze scientifiche e tecnologiche sono sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Rusconi ha evidenziato come, rispetto agli anni passati, siano stati indetti più concorsi per docenti, ma il processo di assegnazione delle cattedre è ancora lungo e complesso. L’obiettivo è quello di avere tutti i docenti in cattedra entro la fine di settembre, ma la realtà è che in molti casi questo traguardo viene raggiunto solo diversi mesi dopo l’inizio delle lezioni.

Edilizia scolastica: interventi insufficienti

Sul fronte dell’edilizia scolastica, la situazione rimane critica nonostante gli sforzi compiuti. Daniele Parrucci, delegato all’edilizia scolastica della Città metropolitana di Roma, ha dichiarato che sono stati spesi 130 milioni di euro per la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria di 135 istituti nella Capitale e 40 nel resto del Lazio. Tuttavia, queste risorse sono state insufficienti per coprire tutte le necessità. A settembre, solo il 54% delle opere previste sarà completato, lasciando circa 70 scuole in condizioni inalterate rispetto allo scorso anno.

Questo significa che molti studenti torneranno in edifici che presentano ancora problemi strutturali o necessitano di interventi di manutenzione urgente. La sicurezza e la qualità degli ambienti scolastici sono fattori fondamentali per garantire un apprendimento sereno e proficuo, e la mancanza di interventi adeguati rischia di penalizzare ulteriormente gli studenti e il personale scolastico.

Le prospettive per il nuovo anno scolastico

Nonostante le numerose criticità, il nuovo anno scolastico 2024-2025 rappresenta anche un’opportunità per ripensare e migliorare il sistema educativo del Lazio. È essenziale che le istituzioni, a tutti i livelli, collaborino per risolvere rapidamente le emergenze e garantire a studenti, insegnanti e famiglie un avvio dell’anno scolastico il più sereno possibile.

La scuola è il cuore pulsante della società, e investire nella sua qualità significa investire nel futuro. Sarà fondamentale monitorare da vicino l’evoluzione della situazione nei prossimi mesi, per assicurarsi che le promesse di miglioramento si traducano in realtà concrete e che gli studenti del Lazio possano affrontare l’anno scolastico con le risorse e le condizioni di cui hanno bisogno per eccellere.