Il 2021 dello sport italiano: si chiude un anno memorabile
Dalla Nazionale di calcio a Euro 2020 alle imprese di Tokyo, passando per tennis, volley, ciclismo ma anche gli addii di Federica Pellegrini e Valentino Rossi
Gli ultimi giorni di dicembre, come consuetudine, portano bilanci. Se per il Covid è stato un 2021 di Stop&Go fatto di speranze, illusioni, ripartenze e nuove restrizioni, probabilmente il bilancio più lieto è quello dello sport italiano. Sorprese inaspettate, imprese storiche e sogni realizzati in tantissime discipline, non solo quelle più praticate. Andiamo quindi a ricapitolare tutti i trionfi tinti d’azzurro: tre date sono quelle più memorabili.
11 luglio, Londra: la Nazionale di Mancini vince a Wembley, Berrettini protagonista a Wimbledon
Nella piena estate italiana si materializza la notte magica, come quella di Berlino nel 2006 e di Madrid nel 1982 (anche lì l’11 di luglio). La Nazionale di calcio guidata da Roberto Mancini, si laurea campione d’Europa per la seconda volta nella propria storia dopo 53 anni. Una Squadra partita come outsider dopo la mancata partecipazione ai Mondiali di Russia che ha accumulato entusiasmo nelle tre partite del girone giocate a Roma. Squadra scritta con la S maiuscola, perché è stato questo il segreto nella fase ad eliminazione diretta, dove ha superato ostacoli più o meno attesi. Dall’Austria, domata solo ai supplementari, passando per il Belgio ai quarti – probabilmente la prestazione più convincente degli azzurri – ma soprattutto in partite complicatissime come quelle della Final Four a Wembley. Il possesso palla oppressivo della Spagna in semifinale, la bolgia inglese dopo il gol preso a freddo in finale: l’unità di un gruppo prima delle giocate dei singoli ha fatto la differenza, anche se sono state le parate di Donnarumma alla lotteria dei rigori a dare a Roberto Mancini la coppa. Un trionfo che vale doppio, per averlo vinto in trasferta e per il recente passato del nostro calcio.
Da Wembley a Wimbledon, distanziati da poche ore e poco più di 20 chilometri, si è svolto un altro momento storico dello sport italiano. Per la prima volta nei 134 anni di storia di Wimbledon, un italiano, Matteo Berrettini, ha giocato la finale del torneo di tennis più prestigioso al mondo. L’impresa era titanica: battere il numero 1 del mondo Novak Djokovic, ancora imbattuto negli Slam nel 2021. Nonostante il primo set vinto, Matteo si è dovuto inchinare alla superiorità del serbo, che ha raggiunto per numero di slam vinti Nadal e Federer. Un’impresa sfiorata, ma che nel prossimo futuro potrà diventare reale, per lui e per il tennis italiano.
1 agosto, Tokyo: la leggenda olimpica scritta in 15 minuti da Tamberi e Jacobs
Dall’altra parte del mondo, tre settimane più tardi, probabilmente l’apice dello sport azzurro da molti anni a questa parte. Nel palcoscenico probabilmente più sognato dagli appassionati, quello delle Olimpiadi, il primo agosto a Tokyo è stata scritta una storia difficilmente replicabile anche dai migliori sceneggiatori. La prima settimana di Giochi era stata positiva per i portacolori nostrani, con molte medaglie, soprattutto dal nuoto, ma con pochissimi ori, mancati soprattutto dalla scuola italiana della scherma. Il primo agosto, allo stadio olimpico di Tokyo, l’atletica stravolge l’Olimpiade azzurra in pochi minuti, con attori protagonisti Gianmarco Tamberi e Marcell Lamont Jacobs.
Il primo vince la gara del salto in alto al termine di una gara lunghissima dal finale commovente per spirito olimpico, con l’oro condiviso con l’amico di sempre Mutaz Barshim ed il gesso in pedana, simbolo dell’addio a Rio 2016, quando era favorito per l’oro. Il secondo, dopo appena un quarto d’ora, riscrive la storia italiana dello sport vincendo la gara regina dei Giochi: i 100 metri piani. Un crescendo iniziato dalle batterie e passato per la semifinale, sempre ritoccando pesantemente il record italiano. Nella finale, nella gara più attesa, i 9 secondi e 80 centesimi che l’hanno consegnato nella storia dopo una gara perfetta: superato il traguardo, l’abbraccio con Tamberi per una foto diventata già icona.
Ma oltre a Tamberi e Jacobs, vanno ricordati tutti gli ori e i medagliati di Tokyo2020, la spedizione più vincente di sempre in ermini di podi. L’atletica italiana, dopo anni di difficoltà, fa l’exploit con 5 ori (con le imprese di Stano e Palmisano più la staffetta 4×100 con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu), ma anche le squadre del ciclismo su pista (oro e record del mondo nell’inseguimento), del nuoto (argento nella 4x100sl con un quartetto giovanissimo), canottaggio e ginnastica ritmica sugli scudi. Le tre medaglie di Paltrinieri ad un mese dalla mononucleosi, la rincorsa al metallo olimpico di Vanessa Ferrari dopo un inseguimento durato 12 anni, le prime volte al femminile in discipline come tiro con l’arco (Boari), sollevamento pesi (Bordignon) e Pugilato (Testa). Due settimane di gloria e di soddisfazioni, riconosciute anche da Mattarella al Quirinale.
19 settembre. Ganna, Bagnaia e Volley: la domenica simbolo del 2021
Elencare tutte le vittorie azzurre non è facile: le vittorie agli Europei del softball femminile, del polo maschile e femminile, del football americano maschile e nel volley femminile. Queste ultime due come la Nazionale di Mancini vincendo la finale in casa degli avversari, per un sapore di impresa ancora maggiore. Un’altra data tuttavia ha misurato lo strapotere italiano di quest’anno, ossia domenica 19 settembre. A Misano Adriatico, arriva il back-to-back di Francesco Bagnaia in MotoGP. Pecco, in sella alla Ducati ufficiale, ha avuto una crescita esponenziale ed è stato l’unico che ha conteso il mondiale a Fabio Quartararo e l’anno prossimo potrà puntare al bersaglio grosso. È la punta di diamante della nuova generazione post Rossi ma che ha avuto nel Dottore la vera e propria chioccia per i vari Morbidelli, Marini, Bastianini e Foggia.
Poco dopo, in Belgio, Filippo Ganna si iscrive alla lista dei fenomeni del momento nel ciclismo vincendo il secondo titolo mondiale consecutivo nella cronometro in Belgio. In una delle patrie storiche e contro i fenomeni locali come Van Aert e Evenepoel, Top Ganna bissa il successo di Imola stavolta “in trasferta”, similmente all’impresa di Wembley. Anche lui di diritto nei protagonisti del 2021, essendo stato il condottiero del quartetto dell’inseguimento a squadre che ha vinto Giochi Olimpici e Mondiali.
Chiude la giornata trionfale la vittoria della nazionale maschile di pallavolo ai Campionati europei, due settimane dopo l’oro delle ragazze vincitrici sulla Serbia. Considerando la debacle di Tokyo, dove gli azzurri hanno mancato dopo 25 anni i primi quattro posti olimpici, una reazione fortissima guidata dal ct Ferdinando De Giorgi, che aveva preso in mano la squadra da soli 25 giorni. Vincere 9 partite su 9, con la squadra dall’età media più bassa (meno di 24 anni) e ben 8 convocati all’esordio in un Europeo, è sintomo di impresa e futuro roseo.
Sinner, Colbrelli, Goggia, Paris: nel 2022 ci sarà da divertirsi
Non dimenticando gli addii di due dei più grandi sportivi del XXI secolo, italiano e non solo, ossia Federica Pellegrini e Valentino Rossi, altri successi di questo anno ci fanno guardare al 2022 con voglia di esultare ed emozionarsi ancora. I successi delle Paralimpiadi di Tokyo, con 69 podi e negli occhi la tripletta nei 100 metri (categoria T63) di Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto. L’ascesa di Jannik Sinner nel tennis, con 4 tornei vinti, la Top 10 raggiunta e la possibilità di giocarsi la proprie carte alle Finals di Torino in contumacia di Berrettini. Il volto di fango di Sonny Colbrelli, che dopo aver vinto l’Europeo su strada riporta la Parigi-Boubaix, la regina delle Classiche, in Italia 22 anni dopo Andrea Tafi. Infine gli sport invernali: le vittorie in discesa di Sofia Goggia e Dominik Paris con all’orizzonte le Olimpiadi di Pechino al via tra 40 giorni. Lo sport italiano volta pagina, una tra le più belle, in cerca di nuove gioie nell’anno che verrà.