Il balletto “Coppélia” in scena al Teatro dell’Opera di Roma
L’ambientazione agreste lascia il posto a quella cittadina, i giovani che nell’opera originaria sono dei contadini diventano dei soldati
E' una Coppélia fresca e scanzonata, senza tanti orpelli, quella in scena fino al 7 novembre al Teatro dell'Opera di Roma, ripresa fedelmente dal coreografo francese Roland Petit da Luigi Bonino, che fu di Petit danzatore prediletto e suo più stretto collaboratore. Quella di Luigi Bonino ripresa da Roland Petit è una rilettura in chiave moderna di un classico del balletto, che riesce nell'intento di alternare toni allegri, umoristici e drammatici con estrema leggerezza e armonia, conferendo forza e realismo ai personaggi, trasformando i ballerini in veri e propri attori sulla scena.
L'ambientazione agreste lascia il posto a quella cittadina, i giovani che nell'opera originaria sono dei contadini diventano dei soldati, lo stesso Franz è un soldato, le ragazze sono belle e piene di vita, civettano nei loro splendidi abiti, Coppèlius non è più un vecchio ripugnante costruttore di automi, dedito ad insolite pratiche magiche, ma è un raffinato signore con tanto di frac e dai modi eleganti, che pasteggia con champagne e Coppélia la bambola costruita da Coppelius, il suo amore meccanico, ha le sembianze di Swanilda, la giovane donna di cui è segretamente innamorato.
La scenografia di Ezio Frigerio, che richiama il cinema degli anni 20, è essenziale ma efficace a conferire realismo alla storia, come lo stesso Petit disse di Frigerio, "Frigerio resta sempre di un classicismo perfetto, senza mai dare l'impressione di qualcosa di antico e di polveroso. Egli evoca ogni epoca con sensibilità contemporanea". Nello spettacolo della prima è stata rimarchevole l'interpretazione di Alessia Gay che ha saputo rendere espressivo e forte il personaggio femminile di Swanilda, quella di Alessio Rezza nell'interpretazione di Franz, coinvolgente e impeccabile l'esibizione dell'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma egregiamente diretta dal Maestro David Garforth.