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Il Barbiere di Siviglia al Teatro dell’Opera di Roma Caracalla

Il 23 Luglio andrà in scena (sciopero permettendo) il Barbiere di Siviglia nel più grande Teatro all’aperto

Si è tenuta oggi alle ore 12.00 presso il Teatro dell'Opera di Roma la conferenza stampa per la presentazione dell'opera di Gioachino Rossini "Il Barbiere di Siviglia" la cui prima verrà messa in scena alle Terme di Caracalla mercoledì 23 luglio. Come per la Bohème, anche questa opera manca da tempo a Caracalla e l'ultima volta che è stata rappresentata risale al 1992.

Presente il Sovrintendente del Teatro dell'opera di Roma Carlo Fuortes, il regista Lorenzo Mariani, parte del cast; assente il Direttore d'orchestra Stefano Montanari.

In linea con ciò che è stato fatto per la Bohème, spiega Carlo Fuortes, si è tenuto conto della tipicità dei grandi spazi di Caracalla per creare un allestimento ad hoc dell'opera che riuscisse a valorizzarne e ad esaltarne la drammaturgia.

Il regista Lorenzo Mariani, nato a New York da genitori italiani, intervenuto alla conferenza afferma che l'allestimento posto in essere ha come intento quello di rappresentare un'opera più rossiniana possibile, che rispecchi il dinamismo, il movimento, il ritmo pulsante, la vivacità di Rossini poco più che ventenne quando l'opera fu messa in scena per la prima volta nel 1816 proprio a Roma.

Per dare vita al dinamismo rivoluzionario e alla energia rossiniana, Lorenzo Mariani si è ispirato al musical americano degli anni '20 e '30 facendosi coadiuvare nella regia da Luciano Cannito, coreografo, affinché tutti i personaggi dell'opera imparassero a muoversi, a ballare facendosi contagiare dal ritmo e dalla vivacità della musica, ma non svela altro il regista su come ha realizzato l'opera per non togliere l'effetto sorpresa della prima.

Per quanto attiene alle recenti vertenze sindacali che hanno coinvolto il Teatro dell'Opera costringendo a mettere in scena la prima della Bohéme in forma ridotta, con solo piano e coro senza l'orchestra, per l'adesione allo sciopero di 39 su 95 direttori d'orchestra e 23 su 76 coristi, Carlo Fuortes si augura che si possa arrivare a una conclusione ragionevole, ancora non raggiunta e specifica che comunque la programmazione del Teatro è andata avanti  senza problemi con la rappresentazione di ieri sera del "Lago dei Cigni".

Spiega Carlo Fuortes che i disagi creati alla prima della Bohème non potevano essere previsti ed evitati in quanto solo all'ultimo si è saputo dello sciopero e mancando delle parti principali tra gli orchestrali la scelta è stata quella di mettere in scena una Bohème senza orchestra.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni in considerazione della prima replica della Bohème in programma venerdì 18 luglio che di fatto sarà una nuova prima vista la mancanza dell'orchestra nella rappresentazione dello scorso lunedì.

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