Il business dei Campi Rom: Castel Romano sul terreno di Buzzi
Furono spesi 1,5 milioni per terreni che, secondo l’Agenzia del Territorio, valevano 645 mila euro. Si acquistò un bosco, in una Riserva Naturale
"Non ci riteniamo soddisfatti delle risposte fornite dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante il question time. Sul business legato alla gestione dei campi rom l'inquilino del Viminale continua a nicchiare. Non possiamo ritenerci soddisfatti perché, come abbiamo sottolineato in aula, ad oggi il campo nomadi di Castel Romano non sorge, se non in minima parte, sui terreni acquistati dal Campidoglio, ma è ubicato su suoli confinanti, presi in affitto da una società riconducibile al celebre Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative coinvolto in Mafia Capitale. Alfano in aula ha fatto il pesce in barile e ha risposto che non c'era, allora, nulla di sospetto e che nessuno ha mai denunciato la cosa. Ciò vuol dire che l'attuale capo dipartimento Immigrazione, Mario Morcone, all'epoca dei fatti accettò di pagare il doppio del loro valore per terreni che non erano utilizzabili per la realizzazione di un campo nomadi e nessuno disse niente. Dopo questo capolavoro Morcone è stato candidato nel 2011 dal Partito democratico a fare il sindaco di Napoli, ma senza successo, così Alfano, quasi tre anni dopo, ha ben pensato di affidargli il dipartimento per l'Immigrazione del ministero dell'Interno. Inoltre, a quanto ci risulta il campo di Castel Romano è attualmente privo dell'Autorizzazione Regionale necessaria per sorgere in una riserva naturale". Lo afferma Eleonora Bechis, deputato di Alternativa Libera e membro della commissione Affari sociali.
"A settembre 2005 – prosegue la Bechis, ripercorrendo le tappe della vicenda – il comune di Roma fu immesso nel possesso di un'area destinata al campo nomadi di Castel Romano. Dopo tre giorni iniziò lo sgombero del campo di Vicolo Savini e i suoi abitanti furono trasferiti a Castel Romano. A novembre 2006 il Campidoglio si accordò con i proprietari dell'area, per acquistarla per 1,5 milioni. Nel 2007 il direttore del patrimonio del Campidoglio, il ragioniere e le commissioni comunali diedero il via libera all'acquisto. A febbraio 2008 il sindaco Veltroni si dimise e il prefetto Morcone divenne commissario straordinario. In due settimane Morcone autorizzò l'acquisto dei terreni per i rom. Il prezzo concordato dal Campidoglio era più del doppio del valore agricolo medio in quell'area. Così furono spesi 1,5 milioni per dei terreni che, secondo l'Agenzia del Territorio, ne valevano 645 mila. Si acquistò un bosco, in una Riserva Naturale. La costruzione del campo avrebbe comportato il taglio di alberi, benché l'Ente Regionale che vigilava sulla Riserva, prevedesse che per realizzarlo non si danneggiasse la flora". "Abbiamo chiesto al ministro Alfano, se risultassero agli atti le ragioni della condotta del commissario Morcone e, nell'eventualità positiva, se il ministro intendesse tener conto di tale vicenda in relazione all'attuale incarico conferito a Morcone".
*Fermo immagine tratto dal documentario "Dragan aveva ragione"