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Il cardinale Müller si è tradito sulla illegittimità di Bergoglio

“Non si tratta di separare i buoni dai cattivi, ma di separare i fedeli dagli infedeli. Non solo fare pulizia nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme”

Cardinale Muller

Continua la strategia della premiata ditta chiesa bergogliana/mainstream per distrarvi dall’unica cosa che conta: l’istanza depositata il 6 giugno presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano sulla sede impedita di papa Benedetto XVI.

La nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger

Come avrete notato, in questi giorni è tutto un gran ciaccolare di illegittimità di Bergoglio, ma per motivazioni appositamente fuorvianti: il Concilio Vaticano II, la strampalata teoria del “vizio di consenso”, le sue eresie, la presunta incapacità di intendere e volere, i papi presuntamente invalidi dal 1958… Un circo di posizioni campate per aria per depistare l’attenzione dal fulcro della Magna Quaestio: la nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger.

Infatti, vedete bene che Viganò, sul quale tutti i riflettori sono puntati, sta facendo il miglior favore del mondo a Bergoglio: rifiutando il processo e disconoscendo la chiesa post Concilio, si farà – a buona ragione – scismare e porterà fuori dalla Chiesa tanti bravi cattolici legati alla Tradizione, liberando Bergoglio dagli oppositori interni e magari producendo un conflitto fra il tribunale del Dicastero per la Dottrina della fede e quello dello Stato della Città del Vaticano con un modesto tentativo di condizionare i giudici di quest’ultimo.

La velina per tutti i media mainstream è: “Parlate di tutto, ma evitate chirurgicamente la Declaratio di Ratzinger e l’Istanza sulla sede impedita”.

Non ha fatto eccezione il Tg1 che ieri, 25 giugno 2024, nell’edizione serale delle 20.00 ha intervistato il cardinale (di nomina bergogliana) Gerhard Müller , il quale ha fatto la seguente e compromettente dichiarazione: “Non si può negare la posizione del papa, né mettere in dubbio la sua legittimità”.

Questo NON E’ AFFATTO VERO perché la costituzione Universi Dominici Gregis parla in continuazione di “valida rinuncia del Pontefice” e di “valida elezione”: evidentemente, vi possono essere rinunce e/o elezioni del Pontefice non valide. Perfino San Francesco fece una profezia su un papa non canonicamente eletto. Inoltre, quella di Müller è una dichiarazione platealmente antistorica, dato che la Chiesa ha avuto 40 antipapi e alcuni sono stati dichiarati tali anche secoli dopo la loro morte, come nel caso di Giovanni XXIII, Baldassarre Cossa.

L’elezione di un Papa può essere messa in discussione

Quindi, l’elezione di un Papa non è affatto un dogma di fede e può certamente essere messa in discussione se i conti non tornano dal punto di vista canonico. Il fatto che il collegio cardinalizio non abbia risposto alla petizione con 15.000 firme depositata l’8 novembre 2023 in Segreteria di Stato non è cosa positiva.

Lo stesso Müller, infatti, nel suo libro “In buona fede” ed. Solferino (2022) scriveva quanto segue: “E poi il testo della rinuncia di Benedetto XVI a mio parere contiene persino una sfumatura sbagliata, visto che sono stati tenuti distinti i due aspetti della figura papale, il munus e il ministerium, mentre invece dovevano restare associati, sono inscindibili”.

Ora, a parte il fatto che solo in sede impedita il Papa mantiene il munus, ma perde il ministerium (il potere pratico), chiunque intuisce che se un papa sbaglia l’atto di abdicazione questo comporta un enorme problema giuridico per la legittimità del successore.

E infatti, la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, non a caso, spiega proprio questo, con gli articoli 76 e 77 dove si dice che se la rinuncia del pontefice non è a norma del canone 332.2, che richiede esplicitamente la rinuncia al munus, (che lo stesso card. Müller riconosce come cosa ben distinta dal ministerium), l’elezione del papa che ne segue è nulla e invalida.

Perché Bergoglio non è Papa

Quindi di fatto Müller nel 2022 ha già messo totalmente in discussione la legittimità di papa Francesco considerando la sfumatura sbagliata della rinuncia di Ratzinger.

Come ha già dichiarato altre volte, specie a network americani, la grande preoccupazione del porporato tedesco è lo scisma. Ma anche qui forse non ricorda l’art. 3 della Universi Dominici Gregis dove si esplicita che i cardinali hanno il DOVERE di tutelare i diritti della Sede Apostolica e di non lasciarli cadere nemmeno per evitare dei dissidi, cioè proprio degli scismi. Era esattamente uno scisma purificatorio che voleva papa Benedetto, e lo dichiarò tale e quale al periodico Herder Koresspondenz: “La Chiesa è fatta di grano e pula, pesci buoni e pesci cattivi. 

Quindi non si tratta di separare i buoni dai cattivi, ma di separare i fedeli dagli infedeli”. Nel libro “Ein Leben”, di Seewald, scrisse anche: “La mia intenzione non era semplicemente e primariamente fare pulizia nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme”.

Sono quindi dichiarazioni molto gravi e contraddittorie quelle del card. Müller che, in un contesto del genere, con una Chiesa in ebollizione e un’istanza depositata in Tribunale, difficilmente passeranno inosservate. Anche perché già la scorsa estate, gli avevamo inviato, presso la Segreteria di Stato, l’intera inchiesta sulla sede impedita. E non abbiamo ricevuto alcuna risposta.