Il caso del monsignore gay in Vaticano. Papa Francesco che farà?
Voglio proprio vedere come se la cava Papa Francesco con il prete che rivela pubblicamente la sua omosessualità
Voglio proprio vedere come se la cava Papa Francesco questa volta. Conoscete Krzysztof Charamsa? Sono sicura che non lo avete mai sentito nominare prima. E' sulla prima pagina del Corriere della Sera. Perché è un prete che rivela pubblicamente la sua omosessualità. Di più. Confessa di avere un fidanzato da anni. Di più. Dice che la chiesa e' in ritardo di mezzo secolo e che sarebbe ora che aprisse gli occhi davanti alla realtà. Dice che gay si nasce. Che i gay non devono più nascondersi. Che e' normale e giusto che si facciano una famiglia e che le loro scelte diventino pubbliche e che non restino più solo private. Charamsa non è un prete qualunque ma un pezzo grosso all'interno della Chiesa. E' un teologo e insegna appunto teologia in due università vaticane, alla Pontificia università gregoriana e all'ateneo Regina Apostolorum. E' ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e anche segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale vaticana. Le sue dichiarazioni avvengono alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia che si aprirà domani. "Arriva il giorno che non ne puoi più, che non ce la fai più a nasconderti, a mentire, che la tua omosessualità negata si trasforma in un incubo", rivela al Corriere della Sera mons. Charamsa, "e' ora che la chiesa apra gli occhi. Gay si nasce. Ci sono gay credenti.
La soluzione finora imposta a loro, cioè l'astinenza totale dal sesso, e' disumana. Io sono pronto a pagare le conseguenze di quanto dico. Io sono un sacerdote omosessuale felice e orgoglioso di esserlo". E ancora:" Una coppia omosessuale e' un fatto pubblico, non privato. Non si tratta di una ricerca esasperata del piacere. Io ho 43 anni e ho un compagno da anni. Noi due ci amiamo secondo la nostra natura. Ma per la chiesa so benissimo di essere un'anima perduta che per di più non si e' innamorata di una donna ma di un uomo!". Krzysztof Charamsa e' consapevole che dopo il suo outing, il primo "castigo" che dovrà scontare sarà quello di smettere di insegnare. Dovrà anche abbandonare il sacerdozio? Che dirà Papa Francesco? Come reagirà la chiesa? Che provvedimenti prenderà? Mons. Charamsa forse conta sulle aperture del Papa nei confronti dell'omosessualità. Nel suo recente viaggio negli Stati Uniti Papa Francesco, a Washington, ha accettato di incontrare una coppia gay. Charamsa non può certo smentire tutto. Sarà costretto a farlo? C'è chi giura nella sua presenza alla prima assemblea internazionale dei cattolici LGBT, organizzata dal Global Network of Rainbow Catholics, che si svolge oggi a Roma proprio allo scopo di promuovere l'accoglienza dei gay nel mondo cattolico.