Il caso: ragazzina disabile picchiata da un branco di bulle
L’ennesimo caso di bullismo tra adolescenti viene documentato con un video postato sui social, il branco che picchia una ragazzina disabile
La dodicenne è stata aggredita in un parco a Roma, davanti una cerchia di persone che invece di aiutarla, hanno ripreso la scena postando l’accaduto in diretta.
2 Aprile, Roma. Il pestaggio della dodicenne affetta da disabilità diventa virale dopo che il filmato viene condiviso sui vari social media fino alla pubblicazione da parte del quotidiano Il Messaggero, il 23 aprile. I genitori della ragazzina hanno denunciato subito l’accaduto, dopo aver accompagnato la figlia al pronto soccorso ed essere riusciti a farsi raccontare, con molta fatica, quello che era successo.
I due si sono rivolti subito al Centro Nazionale contro il Bullismo – Bulli Stop che hanno affidato il caso all’avvocato Eugenio Pini, specializzato in episodi del genere.
Le condizioni della vittima sono gravi
La giovane ha riportato numerosi lividi e contusioni insieme ad un trauma cranico e a ferite ovviamente anche psicologiche che rischiano di essere ancora più gravi di quelle esterne. Lesioni che l’hanno portata ad essere ricoverata in ospedale con una prognosi iniziale allungata di 37 giorni. Come riportato dal legale Pini, inoltre, la situazione della ragazzina sembra essere grave.
Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri coordinati dalla procura del tribunale dei minori. L’ipotesi di reato è quella di lesioni gravi anche se la vita della dodicenne è stata messa indiscutibilmente a repentaglio.
I video postati sui social
Sulla base dei video rintracciati sui social, il 25 aprile, sono state identificate le tre bulle. Si tratta di minorenni che da quanto è possibile vedere nelle riprese, si sono accanite sulla giovane prendendola a calci e pugni, in un parco di Roma al Nuovo Salario. Si tratterebbe inoltre di un branco di circa venti ragazzini, di cui sembra che siano state solo le tre ad agire, mentre gli altri sono rimasti a guardare e a riprendere.
Nei video si sentono anche risate e urla di incitamento da parte degli “spettatori”. Non sembra che ci sia stato un movente ma si tratterebbe invece di una “violenza immotivata”
La vicenda
La ragazzina stava infatti camminando al parco quando è stata improvvisamente aggredita da una coetanea che l’ha spinta e fatta cadere per poi essere circondata dal resto del gruppo, per poi essere derisa e picchiata.
Il branco non si è fermato neanche quando la giovane si trovava a terra con la maglietta strappata. Sono stati alcuni passanti a porre fine alla rissa. La madre è stata avvisata immediatamente e al suo arrivo ha subito soccorso la figlia portandola in ospedale.
L’intervista alla madre di una delle bulle
Sempre il 25 Aprile, sul Messaggero, la madre di una delle ragazzine identificate ha rilasciato un’intervista scusandosi pubblicamente per quanto accaduto:
“Sono sconvolta, frastornata, ho smesso di vivere, non ho parole. Penso solo all’altra famiglia, voglio sapere come sta la ragazzina”
La donna ha dichiarato di aver appreso tutto dai video, giustificando la figlia unicamente per il fatto che non sapesse che la vittima fosse disabile ma ribadendo la gravità di quando accaduto.
“Questo ci addolora ancor di più perché ha una sorella disabile anche lei e posso capire cosa si prova dato che anche mia figlia è stata bullizzata… è giusto che paghi”.
La ministra Erika Stefani commenta l’episodio
La ministra per la disabilità, Erika Stefani ha deciso di mandare un messaggio di conforto alla madre della vittima con un post su Facebook:
“Le ho detto che non sarà lasciata sola. E’ necessario agire sia sul fronte della prevenzione, con azioni specifiche e investendo in sensibilizzazione e cultura, sia sul contrasto a episodi di questo tipo, coinvolgendo anche i soggetti territoriali capaci di essere sentinelle del disagio. In questo contesto intendo lavorare concentrando le energie per un obiettivo comune: diffondere la cultura dell’inclusione, del rispetto e combattere il degrado con i valori”
Le dichiarazioni della madre della vittima
In un’altra intervista rilasciata sempre a Il Messaggero, questa volta a parlare c’è la madre della dodicenne:
“Ho assistito ad una scena che non saprei descrivere: una bambina di 12 anni con delle disabilità, con la maglia strappata, in parte sollevata, col viso gonfio, sorretta a fatica da un’amica. Ero sconvolta… mia figlia è stata malmenata da tre bulle per qualche like su Instagram. Quando il branco la picchiava altri ragazzini euforici riprendevano la scena e trasmettevano tutto in diretta social.”
La donna continua in seguito, ripercorrendo quei tragici momenti:
“mentre ero all’ospedale qualcuno le telefona perché vuole sincerarsi della sua situazione. Molti altri no, vogliono sapere dettagli solo per continuare a spettegolare. Il punto è che lei non ricordava nulla. Quindi ero ancora più spaventata”
Secondo quanto dichiarato dalla madre, la ragazzina non conosceva le tre bulle ma con loro aveva solo delle amicizie in comune. Da quello che ha potuto capire si è trattata di un’esibizione di forza ostentata via social, tanto che una delle tre si stava vantando anche sulla stessa piattaforma social dove pochi minuti prima aveva postato la diretta del pestaggio.
Tra le speranze della madre: che sia fatta giustizia e che la figlia superi l’accaduto, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Tra le nostre speranze c’è quella che episodi simili, già noti all’opinione pubblica, non si ripetano mai più.
Articolo di Marta Giorgi, Disegni di Chiara Giorgi