Roma, il Colosseo ha spento le luci per i Marò
Le polemiche sulla manifestazione di ieri
LA MANIFESTAZIONE – Ieri le luci del Colosseo sono state spente per manifestare solidarietà ai nostri due Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che si trovano sotto processo in India.
Sul monumento simbolo di Roma è stata proiettata la scritta ‘Salviamo i nostri Marò’. Poi, l’Inno di Mameli.
Prima dell’inizio della manifestazione, ai piedi del Colosseo, è stato esposto anche uno striscione di sdegno, su cui si leggeva: ‘Caso marò: vergogna. Ci dimettiamo da cittadini italiani’.
LA POLEMICA – La Sovrintendenza ai Beni Culturali, spalleggiata dal ministro Ornaghi, in una lettera firmata da Mariarosaria Barbera al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha lamentato la non regolarità della manifestazione.
Secondo la Sovrintendenza, l’allestimento del palco a ridosso del Colosseo “non era autorizzato” e “in contrasto con gli accordi per la sicurezza del monumento”.
“La posa in opera della struttura del palco oggetto di ordinanza del Sindaco del 2 aprile (pervenuta in data odierna) e realizzato a ridosso delle arcate del Colosseo e dell’ingresso dei visitatori – si leggeva nella lettera – non è autorizzata da questa Soprintendenza e risulta in contrasto con gli accordi intercorsi in merito alla sicurezza dell’area esterna all’Anfiteatro, generando una situazione di gravissimo disagio e rischio per il pubblico. Non è altresì autorizzata alcuna proiezione sulla facciata del Colosseo, né lo spegnimento dell’illuminazione interna di sicurezza dell’Anfiteatro e del Foro Romano”.
Per questi motivi, la Sovrintendenza ha invitato gli organi competenti a rimuovere immediatamente il palco.
Nel pomeriggio di ieri, infatti, i Carabinieri hanno notificato ai Vigili Urbani e al Vicecapo di Gabinetto del Sindaco un’ordinanza di sgombero.
Ma Gianni Alemanno non si è tirato indietro, e ieri sera ha confermato la manifestazione: “Abbiamo intenzione di andare avanti con questa manifestazione, perché il suo valore simbolico è superiore a tutti i cavilli burocratici messi avanti dalla Sovrintendenza archeologica. Stasera bisogna manifestare al Colosseo, spegnendolo – ha proseguito Alemanno – per dare solidarietà ai nostri Marò. Con tutto il rispetto per il Mibac andiamo avanti e non vogliamo sentire storie. Noi faremo comunque la manifestazione perché non c’è alcun palco ma una piccola pedana di 30-40 centimetri e quindi nessuna copertura del Colosseo che, comunque è fuori dalla fascia di rispetto”.
“Quella di oggi al Colosseo è una manifestazione di tipo istituzionale come tante altre già fatte. Ne cito una per tutte: quella contro la pena di morte. Trovo singolare la posizione della Soprintendenza Archeologica di Stato sull’iniziativa a favore dei Marò”, così il Sovrintendente del Campidoglio Umberto Broccoli in merito alle discussione nata sull’evento. “Gli accordi stipulati con il Ministero – ha proseguito – prevedono lo svolgimento di eventi del genere in quella zona, in quell’area e in queste dimensioni. Probabilmente è un caso di distrazione da parte del Soprintendente, forse impegnato a trovare la soluzione per coprire gli scavi di Piazza Madonna di Loreto, problema condiviso con il Ministro e che va avanti da più un anno. Ovviamente a tutti sta a cuore la tutela dei monumenti, ma ricordiamoci anche della tutela delle persone: e non mi riferisco soltanto a chi parteciperà alla manifestazione, tutelato dal rispetto della fascia di sicurezza, ma anche e soprattutto a due persone, nostri connazionali, per i quali è doveroso impegnarsi tutti ed essere solidali”.
SOLIDARIETA’ AI MARO’ – Sulla vicenda dei Marò, il Sindaco di Roma ha dichiarato che “questo è il segno chiaro del dolore profondo di Roma Capitale, col quale vogliamo chiedere di riportare a casa i due marò ai quali esprimiamo la nostra solidarietà. Non pensavamo che due militari italiani potessero essere consegnati alla giustizia di un altro Paese che non ha diritti su di noi. Questa vicenda è incredibile – ha concluso – e so che tutto il mondo ci guarda con stupore, per non dire altro”.
Nessun esponente dell’opposizione ha partecipato alla manifestazione.
“Abbiamo perso l’occasione per dare un segnale unito e univoco a difesa del bene comune e del nostro interesse nazionale”, ha dichiarato il Sindaco di Roma. “Se non ci ritroviamo su queste cose – ha continuato – che senso ha parlare di larghe intese? Dobbiamo ritrovarci sui valori fondamentali: questi ragazzi devono tornare a casa, ne va della faccia dell’Italia”.
Al fianco di Gianni Alemanno, erano presenti, tra gli altri, anche Barbara Saltamartini, Guido Crosetto, Marco Pomarici e Sveva Belviso.
Risale a qualche giorno fa l’intervento risentito della deputata Giorgia Meloni in Parlamento a favore dei due militari in India. Il suo discorso rivendicava una sovranità nazionale perduta.