“Il Complotto degli Arconti”, il libro di Savini per capire la Gnosi imperante
Il Complotto degli Arconti è l’ultimo libro di Armando Savini, economista, saggista, cultore di esegesi biblica e mistica ebraica
Il Complotto degli Arconti è l’ultimo libro di Armando Savini, economista, saggista, cultore di esegesi biblica e mistica ebraica. Un romanzo con cui l’autore ha voluto fornire ai suoi lettori nuove chiavi di lettura del contesto odierno, permeato dallo Gnosticismo, dopo “Le radici del male da Malthus a Bergoglio” e “L’ultimo anticristo”.
La trama in breve:
Per scongiurare il burnout imminente, Hermann Bernasconi, redattore economico-finanziario di una famosa testata giornalistica, la cui passione per i libri e la ricerca conduce in un ambiente inesplorato, impalpabile, ma incredibilmente reale, dove alcune antiche profezie cominciano a prendere forma. Nel frattempo circoli occulti fremono in attesa di una nuova era segnata dal dominio di un’antica e arcana sapienza assopita da secoli e in procinto di ridestarsi dall’oblio. Un misterioso libro – traduzione clandestina dell’opera eretica del messia di Salonicco – sarà l’innesco di un’inarrestabile serie di eventi segnati ognuno da un arcano maggiore, che trascineranno il custode del libro oltre i confini proibiti del mondo, inaugurando i tempi dell’anticristo e dando compimento agli ultimi mandati di un antico Ordine istituito cinque secoli prima dal pontefice Pio V.
L’intervista
Oggi è questione di autodifesa conoscere la Gnosi per spiegarsi le aberrazioni in atto in ogni campo Perché ha deciso di farlo con un romanzo e, per di più, esoterico?
Generalmente scrivo saggi, per cui il romanzo è stato una sorpresa anche per me. Avevo cominciato qualche anno fa, dopo aver accuratamente esaminato alcune tematiche legate alla gnosi e alla cabala spuria. Poi ho lasciato il progetto per riprenderlo in seguito nel 2020. Decisi di nuovo di accantonare il manoscritto e di non metterci più mano, quando un giorno parlandone con Giacomo Maria Prati, gli confessai che avevo scritto un romanzo esoterico ma che non lo avrei pubblicato.
Lui mi chiese di mandarglielo. Dopo averlo letto, mi disse che lo dovevo pubblicare. Mi ricordo di avergli chiesto: «Ma sei sicuro?». Ha risposto: «Sì». Dopo qualche settimana, siccome ero ancora molto perplesso, gli ho chiesto di nuovo se fosse sicuro e lui ha ribadito: «Sì», scrivendomi anche la prefazione. Così è stato pubblicato Il Complotto degli Arconti.
Il romanzo è uno strumento con cui possiamo veicolare alcune nozioni senza dover ricorrere a grandi spiegazioni e citare tutte le fonti. Ciò nonostante è molto difficile. Bisogna spogliarsi del saggista, del ricercatore, e mettersi nei panni di un cronista, narratore, che dice e non dice, creando un ambiente letterario fatto di luci e ombre, in cui il lettore possa camminare, mantenendo un ritmo crescente di curiosità. Anche il lettore, come il protagonista, viene in un certo qual modo “iniziato”, nel senso che si apre ad una maggiore conoscenza.
Perché Il Complotto degli Arconti? Chi sono gli Arconti?
Gli Arconti, nei miti gnostici, sono delle entità intermedie che ostacolano il ritorno delle scintille divine al pleroma, al Dio nascosto, di cui tutto è emanazione. Tra questi emerge YHWH, il Dio giudeo-cristiano, che, secondo gli gnostici, sarebbe il demiurgo pasticcione e malvagio che avrebbe fatto il mondo senza sapienza, impastando le scintille divine nella materia. La parola arconte significa “governatore” e per questo può riferirsi anche a coloro che governano il mondo, cioè, alle élite finanziarie, dietro cui si cela un mondo esoterico sconfinato e che si dice guidino i popoli. Secondo questa accezione, il complotto degli arconti indica l’azione nefasta delle élite contro l’umanità, che generalmente viene suddivisa in tre categorie: pneumatici, cioè, gli illuminati, le scintille divine, gli unici che possono salvarsi; gli psichici, cioè, coloro che non possono salvarsi ma che hanno un’anima e, se seguono i primi, possono salvarsi restando, però, cittadini di serie B nell’Eden degli illuminati; gli ilici, cioè, i terreni, privi di anima, non hanno alcuna sperando di salvezza.
Che cosa è la gnosi?
La gnosi, come scriveva Puech, è un atteggiamento esistenziale. Potremmo anche definirla la tentazione perenne dell’Io di farsi dio senza Dio, l’incapacità di accettare i propri limiti creaturali, limiti che ci attuano e che definiscono il nostro essere qui e ora. In altre parole, l’incapacità di accettare se stessi, quell’incapacità che genera ogni sorta di insofferenza, per cui si fugge dal mondo o, peggio, si cerca di distruggerlo, in quanto opera del demiurgo malvagio che ha osato impastare nel cosmo le scintille divine. La metafisica gnostica si scontra integralmente contro quella cristiana. Tutto parte dal concetto di essere. Per il cristianesimo l’Essere per eccellenza è da sé in sé e per sé, cioè, è Dio stesso, l’Essere perfetto e sussistente, mentre la creatura, uscendo dal nulla, è essere per partecipazione. Nella gnosi, il moto emanativo intradivino si estende alla creazione, che non è più creatio ex nihilo ma emanazione-degradazione della sostanza divina, arrivando, così, a negare ogni trascendenza di Dio, scadendo nell’immanentismo (o panteismo) e nell’idea del male in Dio, in quanto la degradazione discendente è strutturata gerarchicamente.
Quali sono le conseguenze pratiche che derivano dallo scegliere l’una o l’altra visione del mondo?
Direi diametralmente opposte e inconciliabili. Le azioni dipendono dai giudizi e questi dalla visione del m ondo, dalla propria filosofia e, in particolare, dall’impianto metafisico. Ogni volta che qualcuno ritiene di essere una scintilla divina e questa sua convinzione è suffragata dal proprio status sociale elitario, ecco l’imminente e automatica suddivisione dell’umanità in categorie ontologiche e il diritto di far fuori qualche miliardo di individui – ritenuti ilici, cioè pura materia senza anima – solo perché si ritiene di essere in troppi su questo pianeta. Ogni reset proposto dalle solite élite, ogni progetto di tirannide, ogni tentativo di sostituire questo mondo con un altro fatto a immagine e somiglianza dei suoi ideatori pneumatici, vengono tutti dalla medesima radice filosofica: la gnosi spuria.