Il Controllo del Vicinato per un Municipio più sicuro
Intervista al consigliere e vicepresidente del Consiglio in Municipio IX Massimiliano De Juliis
Dopo l’incontro del 17 gennaio scorso con vari comitati di quartiere in Municipio IX per parlare di Controllo del Vicinato (leggi qui), abbiamo deciso di intervistare il consigliere di opposizione e vicepresidente del Consiglio municipale Massimiliano De Juliis, che ha preso parte all’incontro e che sostiene la proposta dei cittadini.
Consigliere De Juliis, il Controllo del Vicinato: cos’è e perché.
Abbiamo sempre cercato di avere un contatto con le forze dell’ordine e con i comandi locali, ma ci siamo accorti che gli stessi sono in difficoltà perché i tagli effettuati su ogni tipo di spesa penalizzano anche loro. Quindi, come cittadini e come amministratori locali, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per aumentare i livelli di sicurezza nei nostri quartieri. Allora mi sono avvicinato all’associazione nazionale Controllo del Vicinato, nata in Italia qualche anno fa, mentre all’estero si tratta di un fenomeno già conosciuto a partire dagli anni ’70. In sostanza, il Controllo del Vicinato, è un programma che prevede una sorta di auto-organizzazione tra vicini per controllare le aree e gli spazi pubblici intorno alle proprie abitazioni. L’attività viene anche segnalata tramite appositi cartelli gialli con scritte in nero, un modo, questo, anche per avvisare e disincentivare atti criminali o imbrattamenti di ogni tipo. Non si tratta di ronde, non c’è nessun eroe: i cittadini sono organizzati tra di loro e sono in contatto con le forze dell’ordine, che vengono avvisate dagli stessi.
Parliamo di sicurezza: quale la situazione in Municipio IX e quali i problemi che affliggono maggiormente i cittadini?
Da 4 o 5 messi, in particolare nei quartieri più a sud, da Fonte Laurentina verso fuori, soprattutto sulle vie Laurentina e Ardeatina, si verificano continui furti in abitazioni, o di auto, cerchioni, gomme. Credo che la situazione non sia mai stata peggio di come è ora.
Come è andato l'incontro con i cittadini, associazioni e comitati dello scorso 17 gennaio?
Abbiamo invitato circa 10 comitati di quartiere e hanno partecipato tra le 160-200 persone circa. Quindi direi che è andato molto bene, c’è stata molta partecipazione e anche molto interesse. L’intenzione è quella di coinvolgere prima di tutto i comitati di quartiere, quindi torneremo sul territorio per organizzare assemblee specifiche: questa settimana saremo con il comitato di Falcognana, alla fine dell’assemblea verranno nominati 2 responsabili del quartiere. La prossima settimana, sarà la volta di Castel di Leva. Mano mano lavoreremo a partire dai quartieri che insistono sulla via Ardeatina.
Quale l'iter che ora seguirà la sua proposta? Si arriverà a portare un atto in Consiglio?
L’iter è proprio quello descritto sopra. Poi, faremo della formazione per aderire al Controllo del Vicinato: essendo un’associazione, bisogna lasciare i propri dati, bisogna aver manifestato l’intenzione di aderire a questo progetto e di conoscerlo, o si rischia di diffondere una cultura diversa rispetto al progetto. Presenteremo anche una proposta all’amministrazione municipale, alla Polizia Municipale e alle forze dell’ordine, per metterli al corrente di ciò che stiamo facendo, per poter collaborare il più possibile con loro per il miglior aiuto reciproco. Per posizionare i cartelli, poi, seguiremo l’iter per l’autorizzazione.
Crede che il Controllo del Vicinato possa essere realmente uno strumento utile a una città come Roma per arginare il fenomeno, almeno, della criminalità minore?
Lo è sicuramente, in particolare nelle zone più periferiche, dove ora lo stiamo diffondendo. Credo però che anche in quartieri non periferici si possa attuare, magari con modalità differenti, ma si può fare. Uno dei quartieri da cui sta partendo, che non ha la fisionomia di un quarteire periferico, è Fonte Laurentina infatti. Oltre alla microcriminalità, il Controllo del Vicinato è utile anche al decoro: se si responsabilizzano i cittadini, se aumenta il loro senso civico, non si argina solo la microcriminalità ma si incentiva anche il decoro e si porta l’attenzione anche su fenomeni quali le scritte che imbrattano i muri.
Cosa non ha fatto la politica in questi anni, e cosa avrebbe dovuto fare, rispetto al problema della sicurezza.
La politica ha fatto molto poco. La politica, e lo abbiamo visto anche quando eravamo in maggioranza a Roma e nel Municipio, con le frontiere aperte, non ha controllato nessuno e ha permesso che i fossi fossero riempiti da disperati senza fissa dimora che lì andavano a vivere in condizioni igienico-sanitarie disumane. La responsabilità non è certo dell’ultima delle amministrazioni, e va cercata forse nei vertici della politica italiana. Ma si continua a non far nulla, si parla di tutto e di niente, i salotti televisivi sono pieni di chiacchiere e intanto continuiamo a permettere un ingresso incontrollato nel nostro Paese di persone che non sappiamo chi sono, ad esempio. Se permettiamo tutto questo, la sicurezza andrà sempre di più a diminuire, e questa percezione già c’è. Molti cittadini, poi, hanno anche smesso di denunciare i furti e quindi qualcuno dice che questi sono diminuiti: invece, sono i cittadini che non denunciano più, perché hanno perso la fiducia nello Stato, che è la cosa più grave. Bisogna intervenire quanto prima in maniera forte, sia a livello nazionale che a livello locale, in Regione, al Comune e in Municipio.
3 parole per giudicare l'operato del presidente Santoro in Municipio IX.
Dal punto di vista della sicurezza, mi bastano due lettere: ‘NC’, ovvero ‘non classificato’, visto che la sua maggioranza, da quando è al governo del Municipo, non ha mai convocato, in due anni, la Commissione Sicurezza.
Qualche consiglio al presidente Santoro.
Al presidente Santoro consiglio di sostenerci, di sostenere le iniziative dell’associazione Controllo del Vicinato. Senza che lui faccia alcunché, solo sostenendo l’associazione, si potrebbe ritrovare un Municipio più sicuro, con cittadini più coesi, con spirito di attaccamento al territorio maggiore. Tutto questo, a costo zero. Se poi volesse, potrebbe fornire ai quartieri che vogliono aderire al progetto i cartelloni che indicano che in quella zona si svolge l’attività di Controllo del Vicinato.
Un tweet al sindaco Marino.
Dal momento che il sindaco ha annunciato un interesse per le periferie puntualmente disatteso, gli direi: ‘Sindaco, lasci la bicicletta, prenda i mezzi e venga a vedere la situazione delle periferie, dalla sporcizia alle microdiscariche abusive, finendo con l’insicurezza che si respira ogni giorno’.