Il fiore di gennaio: il bucaneve
Green Passion di Federica Basili
Nevica: l'aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve:
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera; passano bimbi: un balbettìo di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
Nevicata – Giovanni Pascoli
LA STORIA.
Questo curioso fiore pone le sue radici addirittura nella tradizione biblica in cui pare che abbia rappresentato un simbolo di speranza nel momento in cui sbocciò davanti agli occhi di Adamo ed Eva per consolarli dopo la cacciata dal giardino dell’Eden. Secondo il cristianesimo Adamo ed Eva si ritrovarono in un terra gelida e desolata, ma un angelo annunciò che sarebbe arrivata la primavera e nel farlo soffiò su alcuni fiocchi di neve che una volta toccato il suolo si trasformarono in bucaneve: fu così che questi fiorellini iniziarono a simboleggiare la speranza nell’arrivo di tempi migliori.
Secondo una leggenda tedesca invece, Dio nel completare la creazione della Terra chiese alla neve di posarsi sui fiori i quali si rifiutarono ad eccezione del bucaneve; così Dio, in segno di ricompensa, consentì soltanto a questo piccolo fiore bianco di fiorire in presenza dei fiocchi di neve.
In ultimo, una leggenda moldava narra che la dea Primavera si tagliò un dito e dalle gocce di sangue caduto sul manto ancora innevato, nacquero tanti bucaneve che sciolsero il freddo e segnarono l’inizio della stagione mite.
LA COLTIVAZIONE.
Il bucaneve è un fiore prettamente invernale il cui nome è legato per l’appunto al fatto che si tratta di uno dei primi fiori che appare dopo le nevi. Una volta acquistato il bulbo, è necessario collocarlo ad una profondità pari al doppio del suo diametro e bagnare la terra in cui lo abbiamo piantato. Inoltre dobbiamo ricordarci di esporre il vaso alla luce solare durante il giorno. L’annaffiatura è indispensabile durante tutto il corso dell’inverno, ma ricordiamoci che come tutte le piante non ama il ristagno idrico che dovremo avere cura di evitare. Per una fioritura adeguata possiamo piantare il bulbo del bucaneve con l’arrivo dei primi freddi, anche se quest’anno ancora non si sono fatti vedere.
Come ci suggerisce anche il nome, i bucaneve non temono affatto le basse temperature e sono in grado di sopportarle senza subire danni. Nel mese di febbraio avviene la fioritura mentre nei mesi primaverili il fogliame tende ad essiccarsi, momento in cui il nostro bulbo inizia il periodo di riposo vegetativo: anche in questo periodo è consigliabile assicurarsi che il terreno del fiore sia sempre ben idratato ma mai stagnante.
CURIOSITA'.
Sin dai tempi di Omero questo fiore era considerato magico poiché si riteneva fosse dotato di poteri che rendevano immuni dalle maledizioni. In effetti nei bulbi di questo fiore è presente la galantamina, un principio attivo che agirebbe da anticolinesterasico, favorendo quindi la trasmissione degli impulsi nervosi alle giunzioni neuromuscolari e quindi migliorando la contrazione della muscolatura scheletrica.
A metà degli anni ’50 un farmacologo bulgaro notò che alcune curavano il mal di testa strofinando il bucaneve sulla fronte; nel 1951 vennero pubblicati alcuni studi in cui un gruppo di studiosi russi approfondivano le proprietà della galantamina che, una volta estratta e lavorata assieme ad altri principi, diede origine al farmaco “Nivalin”. Dieci anni dopo si registrò una caso dei figli di una contadino che guarirono da una malattia, probabilmente la poliomelite, dopo aver assunto bulbi di bucaneve decotti. Il principio attivo del bucaneve sintetizzato rientra nelle preparazioni farmaceutiche odierne utilizzate nel trattamento e nella terapia della miastenia, di affezioni neuromuscolari e del sistema nervoso centrale. Inoltre viene utilizzato per migliorare il funzionamento dei ricettori del cervello per rallentare la progressione del morbo di Alzheimer.