Il G7 Cultura 2024 a Napoli in un sabato assolato e cornice degna del Grand Tour
Napoli, scelta per il G7 Cultura, è stata per secoli la destinazione preferita da intere generazioni di artisti e intellettuali da tutta l’Europa per il loro “Viaggio in Italia”
Misure di sicurezza eccezionali con Piazza del Plebiscito completamente blindata, mentre a poche centinaia di metri, fiumi di folla si riversano su Via Toledo e i Vicoli Spagnoli. Stride la differenza tra l’atteggiamento guardingo e giustamente apprensivo di centinaia di poliziotti in divisa e in borghese e la marea umana dei napoletani che con la loro allegria e spensieratezza si godono la loro bellissima città in una assolata giornata di fine settembre. Probabilmente tra i vari G7, quello Cultura 2024 è il più antinomico, apartecipato e “staccato” dalla Città’ che lo ospita.
Cultura a Palazzo Reale
Molti napoletani non sanno il perché di tale spiegamento di forze dell’ordine ma sembrano non curarsene troppo, anzi per niente. Molto diverso dal G7 di esattamente 30 anni fa in cui Berlusconi portò a spasso Bill Clinton e signora storditi da tanta bellezza. Dentro Palazzo Reale il nuovo ministro della cultura italiano, Alessandro Giuli, accoglie i colleghi degli altri Paesi con una cortesia e un savoir faire che sembra non aver fatto mai altro. Più di 200 i giornalisti accreditati stipati nell’ala all’estrema destra del Palazzo e chiusi in una scatola senza possibilità di avere un contatto diretto con i lavori ufficiali ministeriali.
Né di partecipare a quella che Giuli ha definito (e c’è da credergli) una serata indimenticabile con la bravura di Beatrice Venezi e Andrea Bocelli a pervadere la maestosità della Città di Pompei. Maestosità sempre più evidente soprattutto per il lavoro incessante del Ministro Sangiuliano, giustamente ricordato da Giuli, che ha sottolineato i risultati raggiunti come “lavoro di squadra”. Un vero omaggio italiano alla Cultura.
Un’atmosfera degna del Grand Tour
La prima giornata del meeting si è’ svolta tra riunioni bilaterali e assembleari e al di là dei protocolli e delle procedure su tutto è emersa come protagonista assoluta la Città di Napoli, giustamente scelta per ospitare il G7 Cultura, essendo stata per secoli la destinazione preferita da intere generazioni di artisti e intellettuali da tutta l’Europa che nel loro “Viaggio in Italia”, consideravano la capitale partenopea come méta preziosa e imprescindibile. Fascino che perdura ancora oggi se si pensa a quanto sia ricca, oltre che degli aspetti più folcloristici, di capolavori immensi distribuiti nelle tante Chiese.
E se proprio si dovesse con un’operazione spericolata perché quasi impossibile (data l’immensa dotazione artistica di Napoli), individuare e scegliere il capolavoro dei capolavori probabilmente potremmo designare Il Cristo Velato di Sanmartino, un’opera per cui Canova (!) avrebbe dato 10 anni di vita e che inebria stupisce e arricchisce lo spirito. A Napoli con o senza G7 si respira Vita, Arte e Cultura.
Cristiano Carocci