Il Giorno della Memoria: una data per ricordare il futuro che vogliamo
Giorno della Memoria: il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz
Giorno della Memoria 2022, una riflessione tra passato e futuro.
Le vicende accadute durante la Seconda Guerra Mondiale, sono di gran lunga ancora oggi tra le peggiori che ricordiamo durante un conflitto. Milioni di morti; famiglie separate, città rase al suolo, un bilancio senza precedenti. Tuttavia alcuni fatti meritano di essere approfonditi per esaminare da vicino l’atteggiamento umano davanti al valore della vita. Siamo in Germania i nazisti saliti al potere nel 1933 con l’elezione del cancelliere Adolf Hitler attuando gradualmente leggi razziali sempre più stringenti danno inizio alla persecuzione degli ebrei e altri gruppi a loro giudizio indesiderati, privandoli dei diritti civili, politici, giuridici, ma soprattutto umani.
Giorno della Memoria: una data per ricordare come vogliamo il Futuro
Nascono i campi di concentramento usati per vari scopi oltre la detenzione ovvero i lavori forzati e lo sterminio. In questi luoghi si consumerà l’Olocausto, una tragedia immane, il senso dell’esistenza verrà messo in discussione. La disumanizzazione prenderà il sopravvento trasformando la persona umana in un freddo carnefice senza cuore. L’indifferenza nell’adempiere specifiche azioni fa persino dubitare sul fatto che a compierle siano uomini e donne con il coraggio di guardare in volto figli e genitori. L’eccidio perpetrato denota esplicitamente dove spesse volte un’ideologia errata possa condurre un popolo. I sistemi per l’eliminazione dei prigionieri finanche i relativi trattamenti cruenti adoperati dopo la morte, danno percezione di quanto accaduto. Luoghi come Auschwitz rimarranno per sempre nella storia fino ad essere raccontati ai posteri nei libri di scuola.
Dopo tale preludio l’interrogativo da porsi è: come può una persona condannare a morte senza il minimo scrupolo, un altro essere umano? Fin dove può condurre l’oscurantismo? Nei secoli passati l’illuminismo aveva aperto la strada alla ragione, al fascino delle leggi naturali e alla loro scoperta. Fino a giungere ai principi del Novecento, secolo nel quale intuizioni brillanti hanno cambiato per sempre il modo di osservare il tempo, grazie a scienziati come Einstein.
L’unico vero progresso è superare le ideologie
Chiunque abbia compiuto simili atti non può essere assolutamente figlio di un’era votata al progresso, bensì un appartenente alla più cieca di tutte le dottrine rivolta a un sapere distorto. Poiché l’unica gara nella superiorità cui dovrebbe sussistere primato è nel compiere il bene e la solidarietà ogni giorno in misura maggiore.
Gli errori compiuti in quel periodo ricordati nella data simbolica del 27 Gennaio, devono essere motivo di riflessione per sensibilizzare le future generazioni a vivere in armonia superando differenze religiose, razziste e omofobe. La diversità è un valore aggiunto che può oltrepassare ogni barriera imposta dai vecchi dogmi. Si tratta di educare al rispetto della Vita Umana. Solo eradicando tali congetture potremo definirci abitanti dello stesso pianeta. Del resto limiti, confini e ideologie sono condizioni imposte della mente umana.
Vincenzo Naturale