“Il lavoro nelle encicliche”, un libro ispirato
Presentato presso gli spazi dell’Associazione culturale Foro 753
«Se la Fornero avesse letto la Rerum Novarum di Papa Leone XIII senz’altro non avrebbe fatto la Riforma del Lavoro e modificato l’art. 18 dello Statuto» – sull’argomento non ha dubbi Alessio Storace, Seg. Reg. presso UGL Credito Lazio ed autore del libro ‘Il lavoro nelle encicliche’, presentato lunedì nei locali dell’Associazione culturale Foro753.
‘Il lavoro nelle encicliche’ è un libro che lo stesso Storace definisce ‘ispirato’ perché «nato dalla lettura della Caritas in Veritate e principalmente dalla riflessione su quelli che l’enciclica indica come suoi destinatari, ovvero ‘tutti gli uomini di buona volontà» – ci racconta l’autore che al termine della lettura ha posto alcune domande a se stesso: «Sono un uomo di buona volontà? Quale è il comportamento più giusto da tenere? Come diceva Carlo Bo ‘in molti ci definiamo cristiani ma quanti di noi seguono Cristo?’».
Da questo momento di autoanalisi prende vita il progetto de ‘Il lavoro nelle encicliche’ perché «mi sono sentito in dovere di approfondire l’argomento e dargli un seguito» – spiega Storace.
Possiamo dire, noi che alla presentazione del libro c’eravamo, che l’obiettivo è stato raggiunto. Un obiettivo importante in termini di ricerca storica, ma anche e soprattutto utile come vademecum etico per lavoratori e datori di lavoro del Terzo Millennio. Un’occasione data ai contemporanei per riflettere seriamente sulla funzione sociale del lavoro e sulla necessità di restaurare il primato dell’etica sul capitale, tutto ciò attraverso fonti per lo più sconosciute quali i documenti della Chiesa cattolica e le encicliche dei Pontefici a partire dall’intronizzazione di Leone XIII.
Quale tra i tanti spunti presenti nel testo è più prezioso per le aziende di oggi?
«Senz’altro i concetti di partecipazione e cogestione, come insegna la Chiesa, perché solo con l’affiancamento del lavoratore al manager può realizzarsi una gestione etica e corretta delle imprese, atta a garantire alle stesse longevità pluridecennale» – conclude Storace.