Il medico: virus indebolito ma non escludiamo ritorno in autunno
Il medico referente Covid-19 dello Spallanzani ci illustra la situazione Covid-19 in Italia e nel mondo: vaccino, seconda ondata e molto altro
Virus indebolito? Il vaccino si avvicina? L’autunno in arrivo vedrà un’impennata di contagi? L’intervista al dottor Mauro Zaccarelli, uno dei medici referenti per Covid-19 dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, sugli ultimi aggiornamenti in merito alla situazione epidemiologica a Roma e in Italia.
“I casi nel mondo sono in costante aumento, ogni settimana si superano i numeri precedenti, con continui record negativi. Nel lazio e in Italia la situazione è invece piuttosto tranquilla. Il tasso di casi per numero di abitanti è il più basso d’Europa attualmente. Anche le condizioni di coloro che si infettano, solitamente non sono gravi. Per lo più asintomatici. Pazienti anziani o con altre patologie presentano invece sintomi e talvolta polmonite. Qusto risultato è legato al lockdown e al fatto che il centro sud è stato preservato dalle chiusure, non permettendo ai contagi di scendere nel meridione.
I contagi attuali sono per lo più di importazione estera.
Il lockdown ha ridotto i casi e beneficiamo ancora degli effetti di questa chiusura. La Svezia non ha mai fatto lockdown e ora hanno il tasso di contagio più alto d’EuropaLa cosa importante è arginare i focolai al primo accenno. Siamo intervenuti in cliniche, Rsa ma anche conventi dove la vita comunitaria favorisce il propagarsi dell’infezione”.
Vaccino e seconda ondata
Riguardo al vaccino arrivano segnali incoraggianti…
“Ci sono tre fasi che valgono per tutti i medicinali: la prima fase serve per verificare se è tossico, nella seconda si valutano anche altri parametri come in questo caso l’attivazione della risposta immunitaria, e la terza è funzionale ad essere sicuri che il vaccino abbia una certa efficacia. Si allarga così ad un’ulteriore sperimentazione. Ma se non ci sono casi non si può effettuare. Per questo la sperimentazione è stata spostata in Brasile. Si stanno preparando più di 200 vaccini e trenta sono in fase sperimentale. Sono diversi perché usano il Dna, o Rna, o proteine, per portare frammenti di virus nell’organismo e stimolare la risposta immunitaria. Quello di Oxford introduce un vettore virale e l’immunità che si sviluppa pare essere potentissima. Anche quello cinese funziona così e anche dall’Oriente è ottima la risposta immunitaria. Non è difficile sintetizzare un vaccino ma sperimentarlo e svolgere l’indagine di efficacia è difficile”.
Le sembra reale il rischio di una nuova circolazione del virus in autunno?
“Il rischio del ritorno può esserci e lo dimostra la Spagna, dove sono emersi centinaia di casi anche con caldo e sole. Se non seguiamo le regole correttamente e il visu arriva a infettare gruppi di persone e ciascuna di esse a sua volta socializza senza precauzioni adeguate potremmo trovarci di nuovo in una situazione drammatica. Quando i positivi sono così tanti ci sono anche maggiori casi gravi di insufficienza respiratoria.
Virus indebolito, è caratteristica di questi patogeni
Dobbiamo evitare gruppi di positivi che sono potenzialmente pericolosissimi. Credo poi che il virus sia meno aggressivo in questo momento in Italia e ora abbiamo più farmaci. Inoltre è caratteristica dei virus perdere forza mano mano che infettano più persone”.
I raggi ultravioletti di cui si parla in queste settimane quasi come di una cura hano davvero questo effetto?
“Direi di no. I raggi ultravioletti sanificano gli ambienti ma non possono guarire da un virus”.