Il mercato delle auto usate nella capitale riparte
Dal 4 maggio le concessionarie sono state riaperte e i rivenditori hanno constatato come un inatteso numero di cittadini voglia cambiare il proprio veicolo
L’esplosione della pandemia, al momento in forte calo grazie alle misure di contenimento sociale, non ha provocato ingenti danni solo a livello sanitario, come testimoniano i numerosi contagiati e l’elevato numero di vittime italiane. Passata l’emergenza sanitaria, nel senso più stretto ed acuto del termine, oggi i problemi ricadono sul lato economico, con i primi dati forniti dai più rilevanti comparti industriali del nostro paese.
I beni che implicano un esborso economico non indifferente sono stati quelli più colpiti. Complice il quadro di grande incertezza che alberga in una parte significativa della popolazione. A causa della perdita temporanea del lavoro o possibili scenari futuri non propriamente positivi. Un settore, più di ogni altro ha avuto contraccolpi significativi dalla nefasta comparsa del covid: quello automobilistico.
Crollano le vendite di autovetture: – 80% rispetto a dodici mesi fa
La Cina, in tal senso, rappresentava già un fulgido esempio di come il settore delle quattroruote avesse subito danni non indifferenti dall’esplosione della pandemia. Le immatricolazioni durante il lockdown, calarono di oltre il 75% rispetto allo stesso periodo del 2019. Dati, purtroppo, chiarissimi e che hanno portato a una riproposizione analoga nel Vecchio Continente.
L’Italia, in tal senso, è stata la prima ad attuare le misure di distanziamento sociale e la chiusura delle attività commerciali ritenute non essenziali. E tra queste, anche le concessionarie di autoveicoli sono state coinvolte, in svariate città. Oltretutto, con l’impossibilità di immatricolare nuove autovetture per la chiusura (parziale o totale) della locale Motorizzazione Civile.
Un fenomeno che riguarda anche le auto usate
Un fenomeno che ha riguardato non solo le nuove immatricolazioni, ma anche il mercato delle auto usate, al quale si rivolge una fetta considerevole di cittadini romani. In base ai dati di marzo 2020, il mercato delle auto usate registra una contrazione del 60% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il mese di marzo, tuttavia, ha vissuto almeno una decina di giorni di piena attività, prima che il lockdown diventasse effettivo.
E com’era logico attendersi, il mese di aprile è stato a dir poco funesto per il mercato delle auto usate. Rispetto a dodici mesi prima, la contrazione di mercato ha segnato numeri di poco superiori all’80%. Numeri vertiginosamente al ribasso, che fanno comprendere come un settore strategico, qual è a tutti gli effetti quello automobilistico, esca con le ossa rotte dal periodo di massima espansione del coronavirus.
Il mercato delle auto usate sarà sempre più privilegiato dai cittadini
Anche il mercato delle Auto usate Roma, in tal senso, non ha fatto difetto, registrando numeri in linea, tendenzialmente, con quanto accaduto a livello nazionale. Dal 4 maggio, però, le concessionarie hanno riaperto. E nonostante un clima emotivo tutt’altro che positivo, i rivenditori hanno potuto constatare come un inatteso numero di cittadini stia valutando la possibilità di cambiare il proprio veicolo.
I dubbi sulle capacità future di spesa, spingono moltissimi utenti a privilegiare il mondo delle auto usate a discapito di quelle di prima immatricolazione. D’altro canto, in un momento di crisi come quello attuale, accompagnato da incertezze non indifferenti, le famiglie ed i singoli cittadini sono molto attenti alla voce “risparmio”. Inoltre, la congiuntura attuale può rivelarsi foriera di stuzzicanti opportunità, a prezzi decisamente più vantaggiosi rispetto solo a qualche mese fa, quando il covid sembrava solo un problema asiatico.
Guardando alla capitale, i primi dati riguardanti il mercato delle auto usate fanno ben capire come lo stesso sia discretamente ripartito, anche se, al momento, è utopistico pensare che possa tornare a posizionarsi sui volumi di vendita dell’epoca pre-covid. Buona parte degli addetti ai lavori, però, sostiene che aumenterà la forbice tra la vendita di macchine usate e nuove nel corso dei prossimi 18 mesi.