Il Ministero della Solitudine, un’idea inglese buona anche per noi
Il 18% della popolazione, anziani in primis, ma non solo: un terzo dei giovani dell’età tra 18 e 34 anni soffre di solitudine
Theresa May, come suo primo vero atto umanitario da quando è stata eletta Primo Ministro in Gran Bretagna, ha istituito il Ministero per la Solitudine, un ufficio governativo con il compito di affrontare un problema che solo in questo Paese imprigiona nella cappa grigia dell'isolamento circa il 18% della popolazione: anziani in primis, ma non solo: un terzo dei giovani dell'età tra 18 e 34 anni soffre di solitudine. Le conseguenze sono anche economiche: chi vive isolato ricorre piu' spesso al Servizio Sanitario Nazionale e secondo le statistiche – muore prima rispetto a chi ha una rete sociale attiva e pulsante.
Una Commissione parlamentare per la solitudine era stata a dire il vero già istituita in Inghilterra da una deputata laburista un paio di anni fa. Il Governo oggi trae sole le conseguenze dell'ottimo lavoro già avviato dalla progressista Jo Fox, che, ironia della sorte – venne uccisa pochi giorni prima del referendum per la Brexit proprio da un pazzo fanatico solitario – il quale – dicono le cronache ebbe la sua prima, lunga, vera conversazione con la Polizia dopo essere stato arrestato… Jo Cox stessa infatti, come ricorda sua sorella in uno struggente, meraviglioso articolo sul Guardian – per lunghi periodi aveva sofferto di solitudine. Come studentessa universitaria lontana da casa prima e come mamma poi. Credetemi, non tutti gli inglesi sono poi così freddi come appaiono. Una costante di molte madri moderne, a volte pare che Jo chiamasse la sorella lontana anche solo per poter parlare con qualcuno. Jo trascorreva ore ad ascoltare i cittadini che facevano parte del suo distretto. Capiva quei loro problemi. Di aggregazione, di solitudine, di mancanza di lavoro.
Al di là di un apparente, semplicistico giudizio che ritiene forse ridicola la creazione di un vero e proprio Ministero per la solitudine, la mossa del Governo Britannico è invece di grande importanza secondo me per l'innovazione che rappresenta. Finalmente di nuovo all'avanguardia. La Gran Bretagna e' ancora una volta al passo coi tempi, e i tempi sono oggi quelli di una societa' moderna forse troppo avanzata e che ovunque, non solo qui a Londra, soffre di solitudine, un'epidemia dalle conseguenze sociali ed economiche potenzialmente devastanti.
Una persona che soffre di solitudine danneggia il proprio corpo quanto un soggetto che fuma 15 sigarette al giorno, o che beve oltre i limiti o che soffre di obesità. Sono dati scientifici del Ministro della Sanità: su questa faccenda gli Inglesi stanno studiando da parecchio tempo. E al Sistema Sanitario Nazionale hanno fatto i conti: 1 visita su 10 dal Medico di famiglia (medico qui chiamato General Practioner che non ha nulla a che vedere col nostro medico di base che sa sole prescrivere farmaci e a volte lo fa persino per telefono) ha a che fare con la solitudine, un'autostrada a quattro corsie diretta verso la depressione, la malattia del secolo che si nasconde dietro l'angolo.
Dicono che che la popolazione da queste parti sia meno portata a rendere solide le amicizie o a instaurare relazioni durature con i propri vicini, l'elemento climatico (lunghi inverni, scarsa luce e meno ore di sole) influisce, ma non e' il fattore scatenante. Luoghi comuni. E' sotto gli occhi di tutti, ovunque, a Londra come a Roma, le famiglie tardano ormai a formarsi, (se poi vi riescono) – non sono piu' estese e rumorose come quelle di una volta, ed i figli (sempre piu' spesso il figlio unico) si allontanano via via da casa per trovare un'occupazione; in certi casi – come chi vi scrive – i ragazzi cambiano addirittura Paese. Si tratta di una crisi di disaggregazione generale che agisce a tutti i livelli.
Nella cultura di sviluppo dell'individualismo sfrenato, di una velocità impressionante e non pensante, di un capitalismo da eccessi, assistiamo ad una progressiva scomparsa dei sentimenti: evitiamo cosi' di condividere un sorriso con uno sconosciuto come a regalare una cortesia ad un anziano. Micro esperienze sotto gli occhi di tutti noi che viviamo. Una volta si suonava la porta accanto per farsi dare del sale. Oggi non conosciamo chi vive sul nostro pianerottolo. E a livello strutturale lo Stato procede a chiudere palestre comunali, punti di aggregazione giovanile, consultori per le donne, biblioteche, centri per gli anziani… Viviamo nell'epoca dell'egoismo contro quella del benessere della collettività.
E paradossalmente, il progresso sul futuro che abbiamo creato a discapito del passato, ci consente di stabilire una connesione video con un amico che vive in un altro continente, ma esso stesso si e' rivelato poi una delle cause scatenanti l'avvitamento continuo su noi stessi; con le nuove generazioni, le più indifese – il progresso ha finito per produrre un effetto domino -negativo- proprio a livello di socializzazione. Dalla luce al buio. Pensiamo all'uso dei social network. Se e' vero che una volta si era costretti a uscire di casa per vedersi, oggi l'uso di un'app come whatsupp e dunque di un messaggio scritto si sostituisce persino alla nostra voce sul telefono per fare gli auguri alla nostra famiglia. Pensiamo alle differenze tra la socievolezza di un compartimento di un treno di una volta – ricco di profumi come di rumori – e una carrozza ferroviaria di oggi dove ognuno è connesso col mondo tramite wi-fi, ma per assurdo è scollegato proprio dal vicino accanto.
Da questo punto di vista l'intento del governo inglese col Ministero della Solitudine è quello di riempire il vuoto attuale, come dovrebbe fare ognuno di noi nella vita quotidiana, stimolando il senso perduto dell'esercizio di vivere, riavviando l'aggregazione tramite una nuova rete di relazioni sociali per tutte le categorie che ne avranno più bisogno, giovani come anziani. A tal scopo le autorità sanitarie locali – i trust – riceveranno da Londra nuovi fondi pubblici. I governi locali si finanzieranno grazie ai ricavi delle lotterie per creare servizi e nuovi punti di stimolo: coordinando il lavoro dei tantissimi gruppi no profit presenti sul territorio e dei preziosi volontari. Il lavoro verrà organizzato in modo da facilitare la riconnessione dell'individuo nella società o semplicemente aiutandolo a non farlo sentire più solo. Ascoltare e offrire soluzioni mirate perché le sterline a disposizione non saranno comunque abbastanza per tutti purtroppo. Si torna finalmente ad investire sull'umanità perché luomo è un animale responsabile della vita, come l'ape dell'impollinazione per produrre centinaia di specie di piante, sia coltivate che selvatiche. Le conseguenze di una mancata impollinazione infatti sarebbero tragiche: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein.