Il nostro cervello reagisce al cambio di stagione, lo dice uno studio dell’Università della California
Il nostro cervello riconosce i cambiamenti stagionali attraverso un circuito di neuroni che altera i neurotrasmettitori in risposta alla luce
Può il cervello avvertire e preannunciare cambiamenti stagionali? A quanto pare sembra proprio di sì. A dirlo, una ricerca dell’Università della California a San Diego, che spiega come sia plausibile tutto questo.
I motivi spiegati dalla scienza
Tutto avviene attraverso un circuito di neuroni, che di fatto modifica i neurotrasmettitori, in relazione alle variazioni della luce diurna.
Risultati che sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances, in seguito ad alcune ricerche effettuate tramite un nuovo studio sui topi, realizzato dai ricercatori dell’Università della California.
Uno studio che quindi ha come oggetto il cambio di stagione, con variazioni climatiche e il relativo cambiamento che può interessare abitudini, variando e coinvolgendo anche l’umore.
I risultati che sono stati individuati corrispondono a una possibile svolta perchè, qualora venissero confermati anche nell’uomo, potrebbero significare la realizzazione di una nuova via per lo sviluppo e la crescita di nuove terapie mirate contro i disturbi dell’umore, come la depressione.
La depressione: il male del secolo
L ’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la depressione “il male del secolo“. Una patologia associata a sintomi ansiosi sempre in crescita ogni anno, spesso causata da repentini cambiamenti o pressioni sociali che possono crearsi all’interno o all’esterno del nucleo familiare.
Una problematica in forte espansione, spesso dovuta a un riconoscimento tardivo e a un tentativo di contromisura effettuato in modo non consono o spesso totalmente inadeguato.
I soggetti maggiormente a rischio, a giudicare da numerosi studi statistici condotti, sono i disoccupati, la fascia della popolazione a basso livello d’istruzione, giovani e donne. Secondo l’Istat sono circa 2,8 milioni di italiani a soffrirne, con una percentuale crescente in relazione all’aumentare dell’età.
I neuroni si adattano alla luce, ma si possono controllare
Da qui l’approfondimento, effettuato sull’analisi del cervello dei roditori. Secondo i risultati riscontrati dagli esperti, è stato possibile scoprire che i neuroni del nucleo soprachiasmatico lavorano tra loro in coordinazione, al fine di adattarsi ai cambiamenti di luce, modificando tipologie e quantità di neurotrasmettitori.
Questi ultimi, sono in grado di influenzare attività cerebrale e conseguenti comportamenti. Pertanto, con il cambio di stagione, gli scienziati hanno osservato variazioni all’interno del numero di neuroni, che creano neurotrasmettitori nel nucleo paraventricolare. Si tratta di una regione del cervello che gestisce stress, metabolismo e alcune altre funzioni autonome.
La scoperta più importante in questo studio è che l’individuazione della maniera attraverso la quale modificare artificialmente l’attività di specifici neuroni, “inducendo l’espressione di dopamina nel nucleo paraventricolare”.