Il nuovo bonus per le partite IVA: a chi va e a quanto ammonta
Il nuovo bonus per le partite IVA è un contributo a fondo perduto per le imprese e i liberi professionisti con un tetto di 150mila euro
Lavorare con una partita IVA è diverso rispetto ad avere un impiego da lavoratore dipendente. I titolari di partita IVA sono una macrocategoria che racchiude professionisti di tutti i tipi, dagli avvocati agli artigiani, i quali effettuano prestazioni di lavoro autonomo nei confronti di un altro soggetto giuridico o fisico che nel rapporto che si va a creare si chiama committente e non datore di lavoro. La gestione di questa particolare modalità lavorativa è specifica dell’Italia: infatti la partita IVA all’estero, come spiegato nel dettaglio sul sito icribis.com, è disciplinata in maniera differente a seconda del paese in cui si opera.
È innegabile che in questo periodo di difficoltà economica dovuto alla pandemia è stata tra le categorie di lavoratori più colpiti in tutto il mondo. Per questo il nostro paese ha pensato a una serie di aiuti, tra cui uno speciale bonus concesso dal Governo nel decreto Sostegni: vediamo come funziona.
Chi può fare domanda
Il nuovo bonus per le partite IVA è sostanzialmente un contributo a fondo perduto per le imprese e per i liberi professionisti con un tetto massimo di 150mila euro. I requisiti necessari per poter usufruire di questa misura sono: essere residenti o stabiliti in Italia; non aver chiuso la partita IVA prima del 23 marzo 2021 e averla comunque aperta prima del 24 marzo 2021; non aver conseguito un ammontare di ricavi o compensi superiori ai 10 milioni di euro nel corso dell’anno 2019.
Aver subito un calo del fatturato di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019 oppure aver attivato la partita IVA a partire dall’1 gennaio 2019. Sono esclusi alcuni soggetti specifici, come gli enti pubblici indicati all’art. 74 del Tuir e gli intermediari finanziari e le società di partecipazione di cui all’art. 162-bis del Tuir.
I contributi previsti
Se si rientra nei parametri sopra citati si può fare domanda a partire dal 30 marzo 2021 e fino al 28 maggio 2021, esclusivamente in modalità telematica tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, dove si potrà poi seguire l’elaborazione e l’esito finale della richiesta. L’importo del contributo è compreso tra un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche – 2.000 euro per quelle giuridiche – e un massimo di 150mila euro.
Per capire quale sarà l’effettiva entità dell’aiuto economico, bisognerà confrontare la media mensile del fatturato e dei corrispettivi degli anni 2020 e 2019, alla cui differenza andrà applicata una percentuale più o meno alta a seconda dell’entità dei ricavi e dei compensi del 2019. Ad esempio, se i ricavi e i compensi del 2019 non superano i 100mila euro, l’importo del bonus sarà il 60% della differenza tra la media mensile del fatturato mensile del 2020 e quella del 2019, mentre se ricavi e compensi vanno dai 5 ai 10 milioni di euro (tetto massimo per richiedere l’aiuto) il bonus varrà il 20% di quella stessa differenza.
Si tratta quindi di uno strumento concreto molto utile per chi ha visto diminuire il proprio fatturato e che, chi ancora non l’ha fatto, farebbe bene a sfruttare subito visto che manca poco alla sua scadenza.