Il padre del piccolo Alex: “La madre lo odiava, incinta si picchiava il grembo”
La donna ha lasciato il corpo del figlio di due anni sul nastro di un supermercato
Norbert Juhasz e il padre del piccolo Alex, ammazzato a due anni venerdì 22 a Po’ Bandino (Citta della Pieve). Per la Procura di Perugia l’ha ucciso la mamma, Katalin Erzsebet Bradacs, e proprio il padre conferma la terribile ipotesi.
“Lo ha detto lei stessa a questo amico che mi ha aiutato con la causa per l’affidamento”. Lo scrive il Corriere dell’Umbria in un’agghiacciante intervista al padre del piccolo.
Juhasz racconta di aver conosciuto la donna, Katalin, nel 2019, alla scuola serale. La donna dopo pochi mesi di relazione gli disse di aspettare un figlio, anche se gli aveva detto di non poter più restare incinta. Katalin, di professione fa l’attrice porno, così Juhasz le chiede di fare il test del DNA per accertare l’effettiva paternità del figlio che ha in grembo. Durante la gravidanza Katalin si percuoteva la pancia e qualche volta fino a non sentire più il bambino. Poi assumeva dei farmaci steroidei.
E dopo che Alex è nato, alla visita con l’assistenza dell’infanzia, all’infermiera aveva detto che dovevano occuparsi di questo caso altrimenti lo avrebbe fatto lei, racconta ancora nell’intervista il padre di Alex.
Dopo la nascita di Alex
Dopo la nascita di Alex la madre glielo sottraeva, non gli permetteva di vederlo, il padre era preoccupato per la sua incolumità e per la sua salute. Juhasz scopre che il figlio più grande di Katalin le era stato sottratto dall’ufficio per la tutela dei minori e affidato alle cure della nonna.
Così dopo due anni da incubo arriviamo al 22 settembre quando l’uomo non ha più trovato Katalin in casa, il giorno in cui aveva diritto di vedere il piccolo Alex.
La polizia ungherese, spiega, pur conoscendo il passato della donna non ha attivato le indagini per cercare Alex, con un mandato internazionale la donna avrebbe potuto essere fermata. Quando è riuscito a contattarla Alex era vivo e lei gli chiedeva per l’ennesima volta denaro. La donna ha lasciato il corpo del piccolo Alex sul nastro di un supermercato.
Il padre ha ricevuto sul suo cellulare la foto del bimbo ucciso a coltellate. Gli inquirenti accusano la donna di omicidio volontario aggravato.