Il politically correct assalta i nani di Biancaneve: “Stereotipi denigratori”
Peter Dinklage, star di “Game of Thrones”, critica il live action della Disney: che decide di sostituire Dotto & Co. con non meglio precisate “creature magiche parlanti” in digitale…
La scure del politically correct torna ad abbattersi sulla Disney, stavolta a causa dell’annunciato remake in live action di “Biancaneve e i sette nani”. In particolare, nella bufera è finita la rappresentazione dei piccoli minatori, bollata come stereotipata e discriminatoria. Un assalto che però, in quest’occasione, rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol.
Il politically correct contro Biancaneve
«Continuate ancora con quella storia retrograda del c… su sette nani che vivono insieme in una caverna?» Questo il durissimo j’accuse che, come riferisce la CBS, Peter Dinklage, star di “Game of Thrones”, ha lanciato contro la casa di Topolino. Colpevole di riproporre, nella nuova versione di “Biancaneve e i sette nani”, la visione tradizionale dei personaggi già presente originariamente nella fiaba dei fratelli Grimm. Ma non solo.
L’interprete di Tyrion Lannister, a sua volta affetto da una forma di nanismo (l’acondroplasia), ha imputato alla Disney di essere ipocritamente progressista a targhe alterne. «Sono orgogliosi di aver preso un’attrice latino-americana [Rachel Zegler, N.d.R.] per il ruolo di Biancaneve» ha marcato le differenze durante il podcast WTF del comico Marc Maron. «Non voglio offendere nessuno, ma sono rimasto un po’ sconcertato» la chiosa, riportata da TGCom24.
Non è la prima volta che la major di Burbank si ritrova al centro di polemiche politically correct. Un anno fa, per esempio, giunse ad autocensurare i grandi classici Dumbo, Peter Pan e Gli Aristogatti perché d’improvviso sarebbero divenuti veicoli di cliché diseducativi. Mutatis mutandis, nel caso specifico non dovrebbero esserci grandi differenze.
Come infatti scrive The Wrap, dalla California hanno fatto sapere di voler «evitare di rafforzare gli stereotipi del film d’animazione originale». Ma sono anche intenzionati a sostituire Dotto & Co. con delle non meglio precisate «creature magiche» cui presteranno la voce attori non ancora scritturati.
Così, a forza di scherzare col fuoco politicamente corretto, si è bruciata la presenza dei nani. Ne valeva davvero la pena?