Il potere dell’arte di dare voce ed espressione alla sofferenza umana
Il momento di verità dell’arte risiede nella sua capacità di esprimere il dolore
Il potere dell’arte di dare voce ed espressione alla sofferenza umana, è universalmente riconosciuto. In alcuni momenti particolarmente dolenti della vita umana sulla terra, questa funzione espressiva può assumere la forma del grido, a partire dal celebre quadro di E. Munch, “L’urlo”, del 1893.
Il volto terrificante della violenza
In quella serie di eventi degni di far parte di quell’ambito di esperienza che Karl Kraus, riferendosi alla Prima guerra mondiale, designò come “gli ultimi giorni dell’umanità”, questo il titolo del suo grande dramma satirico sulla guerra del 1914-1918, uscito in tedesco nel 1922 (ed. it. Adelphi) – il bombardamento di Guernica non appartiene, certo, al novero degli avvenimenti di secondo piano.
Nell’aprile del 1937, l’aviazione nazista, per dare man forte al colpo di mano di Francisco Franco contro il governo repubblicano della Spagna, rase al suolo la cittadina basca di Guernica. Con la definitiva vittoria del franchismo e decenni di dittatura fu chiaro a tutti che la lotta tra fascismo e antifascismo aveva compiuto un salto di qualità.
Il Maestro al lavoro
Il caso volle che il massimo dei pittori spagnoli di allora, Pablo Picasso, fosse anche il più strenuo difensore di un’idea di libertà umana al confine con l’anarchia. E dunque, in netto e radicale contrasto con ciò che Franco e la reazione fascista rappresentavano.
Chiuso in un grande studio di rue des Grands-Augustins a Parigi, travolto e soffocato dalla rabbia e dall’indignazione, il Maestro si mise al lavoro su una grande tela alta tre metri e mezzo e lunga otto.
Attraverso bozzetti, schizzi, una serie successiva di stesure, egli eternò un evento tragico che, probabilmente, senza il suo grande quadro, sarebbe stato dimenticato.
Come racconta anche Roland Penrose, uno dei padri del Surrealismo inglese nonché amico di Picasso, in una delle monografie più importanti che siano state dedicate al grande artista, una volta un ufficiale tedesco, osservando una riproduzione di “Guernica”, chiese all’artista se fosse lui l’autore di quell’orrore; alla domanda il grande pittore diede la bruciante risposta: “l’autore siete voi”.
Dunque, quest’opera complessa, multiforme, assoluta, cita in giudizio l’epoca, come fece Michelangelo con il “Giudizio universale” o come farà Kraus con la Prima guerra mondiale.
Redenzione e bellezza
In un aforisma di “Minima Moralia”, il 143 della parte terza, Adorno scrisse che “l’arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità”. Discostandoci solo in apparenza dal maestro della Scuola di Francoforte, è possibile dire che il momento di verità dell’arte risiede nella sua capacità di esprimere il dolore.
Il potere dell’arte di dare voce alla sofferenza
E se è vero che, in un momento di sofferenza collettiva come quello costituito dalla crisi del Coronavirus, di grande arte che esprima questo spasimo vi sarebbe un gran bisogno, è d’altronde innegabile che la grande tradizione artistica del passato si presta benissimo a questo scopo. Proprio a cominciare da Picasso…