Il primo Presepe di San Francesco a Greccio: capolavoro di fede e tradizione
La tradizione del presepe, iniziata a Greccio, continua a essere un potente promemoria dell’importanza del Natale nella nostra vita
Nel 1223, in un piccolo borgo chiamato Greccio, nella provincia di Rieti, San Francesco d’Assisi, il santo venerato per la sua umiltà e amore per tutte le creature, diede vita a una delle più belle tradizioni del Natale: il primo presepe vivente. Questo gesto semplice, ma rivoluzionario, cambiò il modo in cui la nascita di Gesù Cristo veniva celebrata e compresa dai fedeli.
La scelta di Greccio per il presepe
Prima di San Francesco, le rappresentazioni della natività erano prevalentemente artistiche, spesso inaccessibili alla gente comune a causa delle barriere linguistiche e culturali. Il latino, lingua ufficiale della Chiesa, era estraneo alla maggior parte delle persone, rendendo la comprensione delle Scritture un privilegio di pochi.
Il santo di Assisi, conosciuto per il suo approccio diretto e genuino alla fede, trovò un modo per portare il messaggio cristiano più vicino al cuore e alla comprensione della gente. A Greccio, ricreò la scena della natività usando persone reali e animali, trasformando una grotta in una rappresentazione vivente della nascita di Gesù. Questo evento fu più di una rappresentazione teatrale; fu un momento di profonda spiritualità e connessione.
La scelta di Greccio non fu casuale. Il borgo, con le sue caratteristiche rustiche e il suo ambiente naturale, forniva il contesto perfetto per ricreare l’umiltà e la semplicità della scena originale di Betlemme. La partecipazione della comunità locale e l’uso di elementi reali resero l’esperienza ancora più tangibile e toccante per i presenti.
Il presepe, da Greccio si diffuse in tutta Europa
L’impatto di questo primo presepe fu immediato e profondo. La rappresentazione vivente permise ai fedeli di avvicinarsi emotivamente agli eventi della notte santa, rendendo la storia di Gesù più accessibile e personale. Col tempo, questa pratica si diffuse in tutta Europa, diventando una parte integrante delle celebrazioni natalizie in numerosi paesi.
Oggi, il presepe è un simbolo amato del Natale, rappresentando non solo la nascita di Cristo, ma anche i valori di umiltà, semplicità e vicinanza tra le persone e la fede che San Francesco tanto predicava. La tradizione iniziata a Greccio continua a essere un potente promemoria dell’importanza di portare la storia del Natale nelle vite quotidiane delle persone.
Il presepe in casa: le figure rappresentate
- Gesù Bambino: Al centro della scena, spesso rappresentato in una mangiatoia. È il fulcro del presepe e simboleggia la nascita del Salvatore secondo la fede cristiana.
- Maria: La madre di Gesù, spesso raffigurata inginocchiata o in piedi vicino alla mangiatoia, con uno sguardo di adorazione verso il bambino.
- Giuseppe: Il marito di Maria, di solito rappresentato vicino a Maria e Gesù, spesso in una posa di protezione o contemplazione.
- Angeli: Solitamente rappresentati in volo o in piedi vicino alla scena della Natività, gli angeli simboleggiano il collegamento tra il cielo e la terra e annunciano la nascita di Gesù.
- Pastori: Rappresentano i primi a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù dagli angeli. Sono spesso raffigurati con pecore e altri animali, simboleggiano l’umiltà e la semplicità.
- Re Magi (o Magi): Conosciuti anche come i tre saggi, rappresentano le diverse culture e popoli del mondo. Portano doni di oro, incenso e mirra, simboli di regalità, divinità e sacrificio.
- Animali: Tra cui pecore, asini, buoi e cammelli, che aggiungono realismo alla scena e rappresentano l’umiltà e la naturalezza dell’ambiente in cui Gesù nacque.
Oltre a queste figure, molti presepi includono anche elementi aggiuntivi come case, alberi, stelle (in particolare la Stella di Betlemme), e talvolta figure della vita quotidiana del tempo, che aiutano a creare un’ambientazione più dettagliata e immersiva.
I presepi sono dell’artista Candido Manzullo