Il sale della Terra
Co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado
Urgenza. Bisogno impellente di conoscere il mondo e di raccontarlo con luci e ombre. Respiro bloccato per l'emozione vivendo più che mai. Irriducibile viaggiatore ed ammiratore silenzioso, il fotografo. Immagini che si fondono con le coscienze dei più ostili; paesaggi infiniti senza strade, in un vuoto di incertezza e affascinante mistero; sequenza di brevi scatti che catturano tutta una vita. Unica bellezza di uno sguardo curioso e attento che incontra finalmente l'immensità.
Cadaveri sepolti in fosse comuni, identici e dimenticati. Scie nere di malati di colera e violenza, paura sui visi spenti. Catastrofi ecologiche e cieli neri di fumo. Le immagini parlano…urlano! Ma allo stesso tempo sussurrano, speranzose e potenti. Documentazione incontaminata ed incorrotta: ogni foto nella sua sobrietà e semplicità è reale e di una purezza antica, bianca. Sebastião Salgado è un sognatore particolare perchè non si stacca mai dalla realtà; non riesce ad allontanarsi da essa, dolce o brutale che sia. E' testimone della vita umana, nella sua grandezza e umiltà. Questo non è un film per fotografi: non vi sono descrizioni di tecniche utilizzate o retroscena dell'uso che si fa della luce, nè tantomeno elenchi di macchine fotografiche ultra moderne.
E' un film per chi sa apprezzare lo splendore di inquadrature ricercate, il dinamismo di un'espressione e la magia di occhi profondi. E' un film che mostra il sacrificio di un fotografo, e di un uomo prima di tutto, che con entusiasmo e delicatezza cattura storie, di cui anche noi potremo far parte, attraverso le sue immagini. E' un cerchio che si chiude e che può unire chiunque, che si allarga velocissimo, alimentato da una crescente passione.
Il fotografo disegna il mondo con sola luce e lo spettatore, così piccolo di fronte a tutto questo, trattiene il respiro, incantato.