Il settore del betting in cerca di nuove strategie per tornare in auge
Il primo focus va posto sulla clientela: per ripartire occorre chiedersi cosa cercano gli appassionati di betting
Il mondo delle scommesse sportive, piegato da una crisi storica e da un crollo verticale del proprio fatturato, è tornato comunque al centro del dibattito. Qualche ridimensionamento, certo, ma la ripresa di campionati nazionali e internazionali, con tutte le competizioni continentali, ha riacceso l’interesse sull’universo del betting dopo mesi di incubo.
Le stime parlano di una perdita della metà del business, con cali di spesa per il 44,5% e di profitti lordi, scesi dai 620 ai 344 milioni attuali. Si è aggiunto poi il prelievo dello 0,50% approvato col Fondo Salvacalcio, la misura messa in piedi dall’Esecutivo per salvare il mondo dello sport. Per sopravvivere, dunque, bisogna cogliere tutte le opportunità, anche quelle minime, e superare i propri limiti. Come?
Cosa fare con i clienti?
Il primo focus va posto sulla clientela: per ripartire occorre chiedersi cosa cercano gli appassionati di scommesse. Delle risposte sono arrivate da sito Gaming Insider, che ha analizzato un sondaggio ad 11.000 membri della community di scommesse sportive. Quel che è emerso è che non basta più presentare una buona offerta sulle scommesse sportive.
In ottica di fidelizzazione, difatti, occorrerebbe qualcosa in più. E qualcosa in più di personalizzato ed unico, introvabile. Insomma, si palesa la necessità di articolare una offerta che sia non solo completa, ma anche vasta e variegata, che permetta quindi di poter puntare su più sport e secondo differenti modalità. Senza escludere nulla, dal momento che ad oggi ogni sport è potenzialmente appetibile per un giocatore. Questo è almeno il parere del 23.4% del campione intervistato, che ha smentito un vecchio leitmotiv, secondo cui un giocatore punta solo sul calcio o su determinati campionati. Niente di più falso: il betting oggi non può più prescindere da un solo sport ed anzi è allargabile ad ogni campo.
Dalla ricerca emerge anche che un altro aspetto tenuto in considerazione dagli appassionati è la funzione di incasso: le agenzie devono garantire sicurezza, facilità di uso e metodi di pagamento certi. Si tratta ormai del minimo sindacabile: la sicurezza è alla base del gioco, tanto più se il gioco è in base a delle somme di denaro investire. L’ultimo aspetto tenuto in considerazione dal campione, per il 17.6% del totale, è la probabilità di vincita. Assicurarne una buona dose è fondamentale e coinvolge direttamente le quote dei bookmakers.
Quel che conta di meno
Tanti altri aspetti invece risultano essere meno interessanti per i clienti: le promozioni regolari, per lo 0,8% del campione, la diretta streaming, per lo 0,6% e infine i casinò online in offerta (0,4%). Nell’ultimo settore risulta avere una bassa incidenza, il 2% circa, il bonus senza deposito.
L’ultimo caso è emblematico per comprendere come siano cambiati i gusti e le tendenze dei clienti. Quest’ultimi non sono interessati alle promo, complice una cattiva comunicazione dei bookmakers probabilmente, e ricercano sempre più messaggi immediati, chiari e trasparenti, che non richiedano tropa applicazione. Dopo il lockdown, inoltre, le aspettative sono andate sempre più cambiando. Occorrerà adeguarsi e trovare nuove strade, per sopravvivere.