Il sorpasso dell’Inter sulla Juve, la Lazio mette la sesta: i temi della 14^
In attesa di Cagliari-Sampdoria che può valere per i sardi il quarto posto, l’analisi di una classifica che vede adesso i nerazzurri in testa
Giornata numero 14 con il cambio al vertice ma non solo: occorre analizzare anche il momento positivo di Lazio e Roma, la lenta ripresa del Milan e la crisi di risultati ufficialmente aperta a Napoli.
Ancora Lautaro e l’Inter supera la Juventus bloccata dal Sassuolo
Dopo 56 giorni, quando la Juventus ha sbancato San Siro, la Beneamata torna in testa alla classifica grazie alla vittoria contro la Spal. Non è stata una passeggiata per la squadra di Conte, che ha avuto il merito di incanalare subito il match con il solito Lautaro – killer nelle prime mezz’ore in campionato con 6 centri – ma che poi ha subito il ritorno di una Spal combattiva. Qualche tossina da smaltire dopo la trasferta di Praga, e i numerosi infortuni a centrocampo non aiuteranno, ma questa Inter è cattiva, compatta e cinica. Sempre più a immagine e somiglianza del suo condottiero in panchina. Venerdì sera il primo grande test da capolista: a San Siro arriva la Roma, quarta forza del campionato.
Inter in testa perché la Juventus è stata protagonista di un mezzo passo falso piuttosto inaspettato. Il Sassuolo di De Zerbi non ha rubato nulla, sia chiaro: è andata in vantaggio due volte, ha sbloccato la partita con una grande combinazione tra Caputo e Boga (ragazzo che sta esplodendo) ed ha sfruttato alla grande una topica collettiva della difesa bianconera tra De Ligt, Cuadrado e Buffon. La Juventus non ha fatto una pessima prestazione (a Bergamo, prima del super Higuain, ha giocato peggio per intenderci) ma ha sbattuto contro il baby-portiere Turati e non sempre i campioni riescono a risolverla. Il ritorno al gol di Ronaldo, seppur su rigore, può essere una nota positiva, ma non c’è troppo tempo per rilassarsi: a Roma, contro una Lazio lanciatissima, servirà qualcosa in più.
Lazio schiacciasassi, la Roma insegue
Proprio la Lazio, prossima avversaria dei bianconeri, è la peggiore possibile in questo momento. Dopo nemmeno 72 ore dal match contro il Cluj i biancocelesti hanno risposto subito presente, chiudendo la pratica Udinese già nel primo tempo e archiviando la sesta vittoria consecutiva. Tre gol che mostrano tutte le armi a disposizione di Simone Inzaghi: la straordinaria vena realizzativa di Ciro Immobile, Luis Alberto e Milinkovic-Savic sono in crescita e soprattutto un Correa imprendibile che ha causato i due rigori. Più un Acerbi in stato di grazia, l’Aquila è la candidata più seria per il terzo posto finale e, se dovesse vincere sabato, andrebbe a -3 dalla Juventus: sognare non costa nulla.
Dall’altra sponda del Tevere, la Roma tiene botta nel posticipo serale. Nel diluvio di Verona la squadra di Fonseca soffre un grande Verona che, non a caso, ricopre il nono posto, ma ne viene a capo mostrando una capacità di sofferenza notevole. L’assenza di Zaniolo (squalificato) ha pesato ma fino ad un certo punto: Dzeko trascinatore e Pellegrini ispiratore regalano ai giallorossi il quarto posto solitario in attesa del Cagliari. Contro l’Inter un’ulteriore prova di maturità da superare.
Sprofondo Napoli, risveglio Milan
In Europa squadra vicinissima alle big, in Italia una crisi senza precedenti nella storia recente. Il Napoli incappa nell’ennesima sconfitta, la quarta in campionato, e non vince da 8 partite di fila. Onore alla partita del Bologna, uscito anch’esso da un momento nero, rinvigorito anche dal ritorno di Mihajlovic, però fa scalpore la fragilità mentale di una squadra che oggi sembra addirittura subire il fattore casa. Il momento è delicato e bisogna risolverlo in fretta perché le altre corrono: dopo sole 14 giornate è a -17 dalla testa e a -8 dal quarto posto.
Chi invece sembra risalire la china è il Milan. La scorsa settimana, dopo la partita con gli azzurri, si vedeva una diversità di stati d’animo tra le due squadre, e i risultati di oggi lo hanno confermato. A Parma i rossoneri la risolvono negli ultimi minuti con un gol (anche piuttosto fortunoso) di Theo Hernandez, ma il Milan sembra più quadrato di fronte ad una squadra che tre settimane fa aveva messo sotto la Roma. La porta inviolata dà fiducia, ma l’astinenza prolungata di Piatek è un problema grosso da risolvere.
Ci Piace e Non Ci Piace: Stefano Turati e Firenze
Nello storico pareggio del Sassuolo all’Allianz Stadium è stata anche la giornata di Stefano Turati, che ha sfruttato al meglio l’occasione della vita capitatagli visti gli infortuni del primo portiere Consigli e del secondo Pegolo. All’esordio in Serie A a 18 anni e due mesi, 23 primavere in meno rispetto al suo omologo in campo, è stato autore di tante belle parate che hanno evitato la rimonta completa della Juventus. Dicasi Carpe Diem.
Per il capitolo “non ci siamo” non può che entrare la Fiorentina di Vincenzo Montella. La sanguinosa sconfitta del Franchi contro il Lecce è l’emblema di una situazione complicata quasi come quella di Napoli. Con un Chiesa malconcio ma in conflitto con l’ambiente (e la Juventus in agguato), piove sul bagnato con l’infortunio alla caviglia di Ribery. Dopo l’entusiasmo di agosto, sta tornando la depressione dello scorso maggio, e stavolta la piazza viola potrebbe averne abbastanza.
Photo Credits: Inter Facebook Official Page