Il TAR boccia Marino, no aumenti tariffe asili nido
Arriva la decisione del TAR contro i rincari dal terzo figlio in poi
Il TAR ha deciso: è stata sospesa la delibera sull’aumento delle rette degli asili nido, decisa e voluta dal Comune di Roma. Proprio al TAR, si erano rivolte molte delle famiglie vittime del provvedimento, quelle stesse famiglie che avevano messo in atto una protesta pacifica e silenziosa, proprio in piazza del Campidoglio.
1000 in tutto i passeggini vuoti che avevano invaso la piazza di Palazzo Senatorio, una protesta contro i rincari che aveva registrato l’adesione anche dell’ex assessore alla Famiglia dell’amministrazione Alemanno, Gigi De Palo, 4 figli al seguito. Una protesta con tanto di eco sul web, con l’hashtag: #iostoconipasseggini. Quei passeggini vuoti stavano a significare da una parte la difficoltà delle famiglie e il calo demografico, dall’altra il netto dissenso di tutte le famiglie romane, costrette a pagare anche dal terzo figlio in poi, con un aumento previsto e stabilito (6% per le famiglie con Isee più basso e 16% per le famiglie con Isee più alto), ma non differito e già attivo a partire da questo anno scolastico. Con buona pace, e molta sorpresa, di chi crede che fare figli non sia una colpa da criminalizzare in questo modo. Anzi, dovrebbero arrivare i sostegni da parte dello Stato.
Proprio allo Stato, in tutte le sue forme, dal sindaco Marino al presidente del Consiglio Renzi, si sono rivolte le famiglie che hanno riempito la piazza a inizio ottobre: “Siamo qui contro la decisione del sindaco Marino, ma il messaggio va anche a Matteo Renzi”. Proprio il sindaco Marino, in campagna elettorale, sosteneva la necessità di dare aiuti alle famiglie. E dopo più di un anno dalla sua elezione Roma glielo ricorda: “Non si possono ignorare le famiglie”. Incalzava anche l’ex assessore De Palo: “Mi domando e vi domando: in un Paese demograficamente morto è giusto o sbagliato vessare continuamente chi mette al mondo figli? Quale idea di futuro può esserci dietro queste scelte miopi?”.
La protesta non è rimasta inascoltata, e il TAR ha dato ragione ai cittadini. “È la vittoria di Davide contro Golia” – ha commentato De Palo.
Anche in casa Movimento 5 Stelle, che aveva denunciato, anche pubblicamente la situazione, e si era battuta nelle istituzioni per modificare la delibera, c'è entusiasmo per la notizia. Ha preso la parola Virginia Raggi, consigliera di Roma Capitale in quota M5S: “Avevamo chiesto già in Aula di presentare una mozione urgente per ottenere la sospensione degli aumenti delle tariffe scuola”, relative ai trasporti, alle quote nido, ma anche per chiedere “l’abolizione generalizzata dell'esenzione terzo figlio” – commenta a Romait la Raggi, che spiega: “Il PD non l'aveva voluta sostenere”.
E allora? “Non ci siamo arresi e abbiamo ottenuto di parlarne in Commissione Scuola, chiedendo ufficialmente i dati della ‘manovra’ al fine di trovare coperture alternative e presentare, con l'assestamento al Bilancio, una manovra correttiva che blocchi questi aumenti ai danni delle famiglie coprendo i previsti ricavi con i tagli agli sprechi, molti dei quali indicati dalla Commissione Revisione della Spesa, presieduta da Daniele Frongia”, sempre del M5S. “Il PD, che dovrebbe essere di sinistra, si è mostrato assolutamente insensibile alle necessità delle famiglie romane. E tutto questo solo per fare cassa” – conclude la Raggi.
*Foto dal profilo Facebook Gigi De Palo