Il tour mondiale dei Kiss: nostro reportage
Il tour mondiale dei KISS, la storica band americana, fa tappa in Italia con due date sold out
Il tour mondiale dei KISS, la storica band americana, fa tappa in Italia con due date sold out. A Milano c’era anche QDL e ROMAIT. Vi raccontiamo come è andata.
Il caldo africano dei giorni scorsi non ha risparmiato nemmeno Milano e le migliaia di ragazzi in fila davanti ai cancelli del Forum di Assago, già dal mattino, cantano le canzoni dei loro beniamini incuranti del sole che non lascia scampo. Entriamo e, a poche ore dall’inizio del concerto, luci e tutta la mirabolante apparecchiatura scenografica, da sempre, marchio di fabbrica dei KISS, è quasi pronta. Ingegneri e tecnici si danno da fare per impartire le ultime direttive ed è già ora di provare microfoni e chitarre. La band è già arrivata ed è al trucco. I quattro “super eroi” del Rock, con oltre 100 milioni di dischi venduti, sono in tour per presentare il loro ultimo album “Monster”.
Finalmente i cancelli si aprono ed i ragazzi corrono sotto il palco per guadagnare le prime file. In giro tanti bambini che hanno “accompagnato” i genitori, ragazzi degli anni settanta ed ottanta che arrivano truccati da vampiro, da gatto, da Starchild. Superato il piacevole scoglio del gruppo di supporto di rito, il logo della band copre il palco preannunciando l’arrivo dei quattro mascherati.
Il buio improvviso è accolto con un boato da un Forum esaurito. Poi, l’annuncio che i fans accorsi da tutta Italia, conoscono bene: “Volevate il meglio..avrete il meglio! La band più calda del mondo..KISS!” Cala il telo e, è proprio il caso di dirlo, si accende il palco.
I quattro scendono dalle piattaforme idrauliche che li hanno fatti atterrare sul palco tra botti e fiamme. Comincia il viaggio musicale che, dagli esordi dei ’70 arriverà ai giorni nostri. Gene Simmons e Paul Stanley sono in forma smagliante nonostante le sessanta primavere alle spalle ed Eric, alla batteria, con Tommy all’altra chitarra, completano un team vincente che, negli ultimi anni, è tornato a riempire stadi ed arene di tutto il mondo. Lo show è infarcito di sorprese e classici scenografici che hanno fatto storia.
Dal volo del vampiro Simmons, a quindici metri d’altezza per cantare God of Thunder, a quello del chitarrista Stanley che arriva in mezzo al pubblico per la sua Love Gun, si arriva all’ultima Hell or Alleluja, tratta dall’ultimo album. Quasi due ore di grande spettacolo con il “muro” di Rock’n Roll che vi si incastra perfettamente così come il “ragno” di luci che sale e scende sul palco regalando arcobaleni di colori ai fans urlanti e con le mani alzate.
Rock and Roll all Nite e Black Diamond, con il sacrificio della chitarra di Paul Stanley immolata sul palco, chiudono una grande serata che ha scaldato, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, l’arena. I fans si attardano sotto il palco tra i coriandoli che poco prima avevano “annebbiato” la platea. Lo show è terminato. Luci ed amplificatori, fuochi e fiamme si spengono. Intanto, nei camerini della band americana, comincia il via vai dei fans più accaniti che hanno prenotato un incontro con i quattro mascherati del rock. Un incontro che, c’è da scommetterci, non dimenticheranno più.
P.S. Purtroppo, da segnalare un incidente che, dopo il concerto, ha coinvolto un facchino egiziano durante le operazioni di smontaggio delle apparecchiature che gli è costata la vita. Il tragico episodio è al vaglio degli organi competenti.