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Il “Vaffa” di Draghi ai partiti che l’hanno candidato

Soprattutto traspariva la grande delusione di Draghi per essere stato “trombato” nella corsa alla quale più teneva

Mario Draghi a Palazzo Chigi in conferenza stampa

Mario Draghi a Palazzo Chigi in conferenza stampa

“È stata una discussione ricchissima e anche molto condivisa grazie anche alle numerose interazioni con i partiti e il ministro Cartabia e il sottosegretario Garofoli“, ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri che ha approvato la riforma del Csm.

“Un lavoro me lo trovo anche da solo”

Un lavoro me lo trovo anche da solo”. Il premier risponde con una battuta ad una domanda in conferenza stampa. “Tanti, anche politici, mi candidano a tanti posti in giro per il mondo, mostrando una sollecitudine straordinaria nei miei confronti. Li ringrazio moltissimo, ma vorrei rassicurarli che se decidessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo”, ha risposto a chi gli chiedeva se nel suo futuro ci fosse un ruolo da federatore del centro.

“Governo efficiente, avanti con questa squadra”

Draghi ha risposto anche ad alcune domande sul futuro personale e del governo. “Il dovere del governo è proseguire e affrontare sfide importanti per gli italiani che sono quella immediata del caro energia, quello meno immediata ma preoccupante che è l’inflazione che sta aggredendo il potere acquisto dei lavoratori ed erodendo, anche se per ora non si vede, la competitività delle imprese, c’è poi l’uscita dalla pandemia e poi il Pnrr che sta andando molto bene”. 

“La squadra di governo è efficiente e va avanti”. E ancora Draghi ha risposto sul suo futuro: “Lo escludo. Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo mostrando grande sollecitudine, ma vorrei rassicurarli che se decidessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo…”, ha risposto a chi gli chiedeva se nel suo futuro ci fosse un ruolo da federatore del centro.

Riforma del Csm

“La riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm era ineludibile per la scadenza a luglio del Consiglio ora in carica, ma anche per accompagnare la magistratura in un percorso di recupero della piena fiducia e credibilità”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Marta Cartabia in conferenza stampa a palazzo Chigi.

La nostra analisi

Mario Draghi ha tradito molta irritazione quando gli hanno chiesto del suo futuro dopo il 2023, data di fine della legislatura. Il premier lancia un bel “vaffa” ai partiti che l’hanno candidato a tutto per non fargli poi prendere niente, soprattutto traspariva la grande delusione per essere stato “trombato” nella corsa alla quale più teneva, quella al Quirinale.

Insomma, Mario Draghi non ha più intenzione di dare una mano alle istituzioni punto, come a dire ‘non mi avete voluto per il Quirinale e adesso non mi chiedete altro’, finirò la mia esperienza di governo dopodiché arrivederci e grazie. Adesso il problema però sarà per l’Italia e per l’intera classe dirigente fatta di leader e leaderini del tutto incapaci di andare a trattare in Europa a testa alta.