Il Veneto si prepara a fare tamponi a tappeto, Zaia: “Non mi importa dei costi”
Uno studio, eseguito proprio in Veneto, conferma che il 50-75% dei contagiati è asintomatico, una maggioranza di untori silenziosi
In un'intervista per il "Corriere della sera" il governatore della Lega, Luca Zaia, spiega che la sua non è una scelta che punta a creare polemiche o che rivendica autonomia verso le decisioni del potere centrale. "L'Oms ha detto che servono tamponi per tutti", dunque Zaia, intende seguire alla lettera ciò che suggerisce l'Organizzazione mondiale mondiale della sanità, per uscire il prima possibile, e con il minor numero di vittime possiile, dalla pandemia di Covid-19.
Infatti un nuovo studio, eseguito proprio in Veneto, conferma che il 50-75% dei contagiati è asintomatico, un untore senza alcun segno di tosse o malessere che fa da veicolo invisibile alla trasmissione del virus, il quale però è invece letale per persone immuno depresse, con malattie pregresse, o anche per persone sane, ma che improvvisamente, non godono più di buona salute e finiscono intubate. Una maggioranza di untori silenziosi che devono essere portati alla luce per fermare la diffusione.
La regione passa dunque da 3mila tamponi al giorno a 11300: “Anche se trovo un solo positivo, significa che avrò 10 contagiati in meno” afferma Zaia senza titubare, respingendo anche i dubbi sul prezzo che comporterà questa operazione mai tentata prima: “Del bilancio mi importa poco, vale sempre meno della vita dei miei concittadini. Non mi faccia dire che me ne frego dei soldi, ma insomma ci siamo capiti. Tutto a spese nostre. Abbiamo un sacco di imprese e di singole persone che ci danno i soldi”.
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