Il virus è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, avrà una fine
Giovanni Falcone usava per la mafia una definizione che oggi potremmo trovare utile per il Coronavirus
Cifre, numeri, dati, percentuali impressionanti. Un sistema sanitario ed economico a un passo dal collasso, a cui si oppongono provvedimenti e decreti di prospettiva e sostanza. Disfattisti, pessimisti, realisti con il casco sulla testa. O fatalisti che stigmatizzano con inevitabili… tutto questo doveva accadere, prima o poi. Per alcuni è tempo di bilanci, tempo di totali, tempo di pensieri definitivi.
Dramma per chi piange i caduti, alcuni medici parlano ormai di perdite sul campo, e panico evidente per chi non riesce ad affrontare le esigenze minime quotidiane, una famiglia, una partita iva, un’impresa come tante altre.
Giovanni Falcone fenomenale ottimista, eppure ostaggio di un sistema che spesso gli ha remato contro, usava per la mafia una definizione che oggi potremmo trovare utile per il Coronavirus:
“È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
E’ questo il modus che deve spingerci avanti, guanti, mascherina, isolati, protetti e prudenti?
Dal discorso alla nazione del Premier Conte, che ha deciso nero su bianco gli arresti domiciliari per gli Italiani, ma per il bene stesso degli Italiani, si evince che la realta’ nefasta di oggi, va oltre l’immaginabile di qualsiasi sceneggiatura fantastica.
Italia zona rossa. Via con lo smart working, il lavoro da casa che si deve accompagnare ad uno smart living, il vivere saggio e attento spiegato nell’ashtag iorestoacasa. Autocertificazioni e permessi contati per uscire di casa.
Per la sopravvivenza della nostra società, all’idiozia criminale di chi non si attiene a queste precauzioni quotidiane che spopola in movide assassine e comportamenti cialtroneschi, si frappone l’eroismo di un personale sanitario che sta – da solo – a tutti i livelli – affrontando il mostro con sacrificio e abnegazione di tipica matrice umana italiana.
Se è vero che gli Italiani sono ormai considerati appestati, è indubbio che da qui a breve, altri Paesi come Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, si troveranno presto le sale di rianimazione stracolme. E’ questione di tempo e di matematica. I conti si fanno alla fine. La fantascienza misteriosa eppure trementamente autentica del Covid-19, la paura tangibile e legittima che produce strade ed autostrade deserte, supermercati assaltati e comportamente manifestamente ansiogeni, e’ oggi la nostra precaria reale quotidianeità.
Nei pacchetti televisivi che oggi conteggiamo e consideriamo come elementi attivi e praticamente connessi e parte della nostre famiglie, non occorrerà aggiungere altre piattaforme televisive streaming come Netflix. La serie più reale, avvincente, appassionante e tenebrosa non gira sugli schermi 4K delle nostre case, ma sull’attualità ordinaria della nostra vita.
E qui arriva il momento di rispondere alla domanda: E’ questo il modus che deve spingerci avanti, guanti, mascherina, isolati, protetti e prudenti?
Si. ll virus è un fatto umano, un fenomeno terribilmente serio e molto grave, ma che si può vincere.
Pensiamola così, viviamola così.