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Il voto per il Parlamento Europeo e la politica delle Lobbies

Il voto di ballottaggio per il rinnovo del Parlamento Europeo non ha rispettato le previsioni e ha deluso le aspettative di più forze politiche

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I risultati delle votazioni per l’Europa del mese di giugno scorso non hanno rispettato i sondaggi preventivi e non hanno soddisfatto tutte le forze in gioco. I partiti conservatori – centristi europei hanno mantenuto il loro peso, dovuto anche alla pluridecennale politica di accordi stretti tra loro al di là di qualsiasi volontà dei cittadini.

La destra di Marine Le Pen ha aumentato il suo consenso, ma non come sperava prima del ballottaggio. Invece, il gruppo di Macron con i suoi fiancheggiatori ha incrementato i propri voti oltre le aspettative, divenendo secondo.

Primo, oltre ogni previsione, il gruppo di sinistra radicale di Mélenchon, che si è alimentato non soltanto dell’avversione alle riforme del presidente Macron, ma anche, soprattutto, del vento di protesta che spira da tempo nelle banlieue parigine tra gli immigrati di terza generazione, neri e musulmani.

L’esito condizionerà d’ora in avanti la politica dei governi dei singoli Stati in senso conservatore.

Rinnovate le due maggiori cariche dell’Europarlamento, restituite alle uscenti Ursula Von der Layen e Roberta Métsola

Intanto, dopo una settimana dal ballottaggio sono state rinnovate due cariche fondamentali per l’Assemblea di Strasburgo. Martedì 16 luglio è stato scelto come Presidente del Parlamento per i prossimi due anni e mezzo la maltese Roberta Métsola, cristiano – democratica, con una maggioranza schiacciante: 562 voti su 700 votanti. Il personaggio, molto popolare nell’Europarlamento, era stato già eletto nel 2022 alla stessa carica, alla morte del nostro David Sassoli.

Nel lungo discorso in cui ha fatto i suoi ringraziamenti, la Métsola ha dichiarato che lavorerà per tutta l’Europa, memore delle intenzioni dei padri fondatori; inoltre, ha trattato i temi per lei più urgenti: clima, salari, crisi abitativa e guerre nel mondo.

Due giorni dopo, giovedì 18, alla carica di Presidente della Commissione Europea è stata confermata Ursula Von der Layen con 401 sì, 284 no e 15 astenuti.

Nel suo caso c’erano state dichiarazioni divergenti: la sua politica di restrizioni economiche era cara ai cosiddetti falchi dell’UE, come Germania, Francia e paesi baltici, ma invisa a molti altri schieramenti, sia a destra che a sinistra.

Infatti c’erano state dichiarazioni contrastanti in diversi Paesi; da noi, anche all’interno del Governo Meloni, come pure da parte dell’opposizione.

Il peso dei Verdi

Alla fine, sono stati decisivi i voti presi dai Verdi europei e italiani, che hanno bilanciato l’effetto di 50 franchi tiratori, su una maggioranza richiesta di 360 voti.

Dopo il voto, le dichiarazioni di soddisfazione, quasi di giubilo, sono venute dal tedesco Olaf Scholz, da Macron e dalla Polonia. La Meloni ha fatto sapere che il suo partito, FdI, si era astenuto, poiché non aveva condiviso “né il metodo, né il merito” con cui era stata posta la ricandidatura.

La Lega di Salvini aveva votato contro, mentre il PD della Schlein a favore, dopo tutte le critiche che aveva fatto alla precedente gestione.

Ovviamente, grande soddisfazione ha espresso l’Ursula rieletta, che ha poi enunciato i temi per lei fondamentali: prosperità economica, sicurezza e democrazia.

Per la Von der Layen, un ruolo centrale hanno la sicurezza e la difesa della democrazia, per cui auspica che si arrivi all’istituzione di una Unità di Difesa Europea, incrementando le spese per sostenere un esercito comune e la ricerca tecnologica militare.

Allo scopo, nominerà a breve un Commissario per la Difesa

E’ opportuno ricordare quali sono le caratteristiche delle cariche che sono state appena rinnovate, per capire l’importanza di esse per l’Europa e, ahimé, per noi cittadini governati.

Il Presidente del Parlamento europeo vigila sull’attività di esso e delle sue Commissioni; lo rappresenta nelle questioni giuridiche e nelle relazioni internazionali.

La Commissione Europea è il governo dell’UE, il suo Esecutivo: è composta dal suo Presidente e da 27 commissari nominati dai singoli stati dell’Unione (allo scopo di mediare le diverse posizioni), aventi in pratica funzione simile a quella dei ministri.

La commissione scrive le leggi, le direttive ed i regolamenti che poi propone al Parlamento europeo ed al Consiglio europeo (composto dalle singole Capitali degli stati) per l’approvazione; i commissari hanno pure il compito di controllare il rispetto delle direttive UE da parte degli Stati, anche con l’applicazione di sanzioni.

Il Presidente della Commissione Europea ha il compito di guida politica di questa, ne indice e presiede i lavori; inoltre prende parte alle riunioni del G7.

Il potere di Ursula Von Der Leyen

Se ne deduce quindi che il potere di esso, nel nostro caso della Von der Layen, è enorme. E’ il potere della grande Finanza, degli interessi delle multinazionali e delle banche.

Non è certo un caso che Christine Lagarde, presidente della BCE, abbia subito espresso le sue vive congratulazioni all’amica Ursula (ricordiamo che alcuni anni fa C. Lagarde aveva presieduto l’FMI, il cui compito era ed è quello di uniformare le economie agli interessi USA).

Gli interessi della Finanza globalizzata, perseguiti nel mondo a discapito dei popoli,

soprattutto dei più poveri. I Paesi dell’UE succubi di questo potere e degli USA.

Ripercussioni sulle strutture costituzionali all’interno del nostro Paese.

La Finanza internazionale globalizzata persegue i propri obiettivi di incremento del profitto e di appropriazione delle risorse del pianeta, sottraendole ai Paesi più poveri, che così impoverisce ulteriormente.

Inoltre, indirizza e controlla la politica economica degli Stati e ne condiziona le alleanze.

Ciò vale in particolare per l’UE, che viene impossibilitata a mantenere la pace nella stessa Europa.

Infatti, dietro la retorica difesa della democrazia per tutti, l’UE appoggia apertamente le rivendicazioni dell’Ucraina verso la Russia, con sostegno economico e militare sempre più forte.

E così facendo sostiene servilmente l’interesse dell’Impero USA, che vorrebbe ridurre la Russia all’impotenza.

Chi vuole la pace in Europa

Anche nel nostro Paese tutte le forze politiche, sia a destra che a sinistra, sono succubi di questa linea politica. Per l’opposizione, il PD della Schlein ha votato per l’incremento del sostegno alla Ucraina; inoltre, ha ribadito l’appoggio agli USA per la pace in Europa, rovesciando così i termini del discorso, come del resto sono usi da fare da lungo tempo.

Il partito della Meloni, F.d.I., ha dichiarato anch’esso di stare con gli USA, spinto dal vecchio atlantismo e dall’esigenza di non farsi isolare.

Tutto ciò, saltando a pie’ pari (su)gli interessi dei cittadini, pur sempre sbandierati ad arte.

Infatti, la parte di finanziamento ricevuta dal nostro governo dall’UE come PNRR andrà spesa per le grandi opere (il ponte sullo stretto di Messina, ad esempio) e per la ricerca nei settori avanzati della tecnologia green e dell’I.A. (Intelligenza artificiale).

In tal modo si favorirà l’incremento del potere mafioso a tutti i livelli di governo, che la magistratura, scossa dai recenti scandali, non potrà più combattere, non avendo più le armi necessarie.

Infatti, la riforma della Giustizia voluta da Nordio ha abolito il reato di abuso d’ufficio e sostanzialmente impedito le intercettazioni telefoniche nelle indagini, ritenendole dispendiose e inutili; ha perfino vietato la pubblicazione di qualsiasi estratto di intercettazione di un’inchiesta in atto, colpendo così il diritto all’informazione.

Il ruolo dell’informazione

Quindi, come abbiamo già ampiamente spiegato in un precedente articolo (Dopo il G7. Analisi del voto per il Parlamento europeo, 25/06/2024) con questa riforma il potere politico si assicura l’impunità; inoltre il potere esecutivo (il Governo) avrà la prevalenza sul legislativo e il giudiziario, contro ogni forma elementare di democrazia liberale.

Sempre con la scusa dei complotti che minerebbero la stabilità del Governo, l’informazione verrà messa sotto controllo e censurata, in modo tale che i cittadini non si formino idee sbagliate, che porterebbero alla confusione sociale.

Inoltre, il controllo dei cittadini si attuerà diffusamente per mezzo della scuola, riformata secondo le visioni di codesta maggioranza (ma si attuerebbe lo stesso anche tramite un’altra).

Pertanto è necessario per noi prendere coscienza di questi movimenti e rivendicare l’indipendenza della Magistratura da ogni altro potere; insieme, affermare l’autonomia della Scuola, intesa come luogo di formazione culturale di un cittadino capace di produrre ed attuare nuove idee per l’interesse generale.