In arrivo gli Assistenti civici: un valido aiuto o un regime di controllo?
Il Governo assumerà 60mila Assistenti Civici che dovranno far rispettare le regole anti contagio, potete leggere qui il comunicato Protezione Civile
In seguito alla decisione del Governo di affiancare alla Polizia Municipale la figura degli Assistenti civici durante la Fase 2, si sono scatenate numerose polemiche. Si tratterà di 60mila volontari che daranno il loro contributo gratuito nelle piazze e nei parchi per ricordare e far rispettare le regole anti contagio. Saranno coordinati dalla Protezione Civile e potranno chiamare la Polizia Municipale quando lo riterranno necessario. L’iniziativa sarà una sorta di sistema cuscinetto finché non sarà ultimata l’app per tracciare i contagiati e probabilmente saranno in servizio fino al 31 luglio. Il bando di partecipazione riguarda pensionati e disoccupati.
L’iniziativa è stata annunciata dal Ministro per gli Affari Regionali e le autonomie Francesco Boccia e dal presidente ANCI Antonio Decaro.
Il dilemma che sorge, di natura politica, civile ed etica è se sia legittimo consegnare la sicurezza sanitaria a persone prive di preparazione. Esse dovranno stabilire se e quando un assembramento si può rivelare pericoloso per un potenziale contagio da Sars-coV-2. Un altro problema che sorge è quello relativo alla difesa dell’incolumità degli stessi Assistenti civici. I quali infatti potrebbero trovarsi in situazioni difficili da dirimere laddove le persone riunite non siano disponibili a rispettare le norme.
Alleghiamo un comunicato della Protezione Civile relativo alle mansioni degli Assistenti Civici, che potete scaricare e leggere per favi un’idea di questo nuovo progetto in fase di avvio e sperimentazione.