In Campidoglio va in scena il “RomA Pride”, blitz di FdI-An
“RomA Pride, Difendiamo la Capitale”: Fratelli d’Italia denuncia la situazione dei campi rom a Roma
Questa mattina, in Campidoglio, lì dove si sarebbe dovuto svolgere il Congresso Nazionale sui Rom, che poi però è saltato, si è svolto un flash mob a firma di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e del movimento giovanile Gioventù Nazionale, per rivendicare il “RomA Pride”, ovvero “la necessità di difendere i cittadini romani dal degrado e dalla mancanza di regole, in particolare sulla questione dei Rom”. Lo striscione srotolato sotto la statua di Marco Aurelio recitava: “RomA Pride, Difendiamo la Capitale”.
“La grottesca vicenda dell’iniziativa di “Orgoglio Rom”, che si sarebbe dovuta tenere oggi ed è stata annullata in fretta e furia, rappresenta l’ennesima conferma della confusione e del disastro di Marino e della sua maggioranza” – dichiarano Fabrizio Ghera, consigliere di Roma Capitale, e Andrea De Priamo, portavoce della Costituente Romana FdI-An. Presenti all’iniziativa, anche altri esponenti locali del partito di Giorgia Meloni, tra cui Rocca, Pasquali, Saponaro e Carelli.
Secondo gli esponenti di Fratelli d’Italia “è bastata la sola comunicazione di questa iniziativa per creare sconcerto e indignazione nei romani, già fortemente esasperati per il proliferare di accampamenti abusivi e per il degrado e l’insicurezza che vige nei quartieri della nostra città”.
Sono questi i motivi che hanno spinto tutti i presenti all’iniziativa ad allestire, in modo simbolico, proprio sulla piazza del Campidoglio, un ‘Campo RomA’, con delle tende montate per l’occasione, per dimostrare “la volontà di ripristinare le regole e il principio secondo cui ai diritti devono corrispondere anche i doveri”.
Ma la battaglia di Fratelli d’Italia non si ferma ad oggi. “Nei prossimi giorni – dichiarano ancora – presenteremo una petizione ed una delibera di iniziativa popolare per riscrivere il Regolamento dei campi Rom nella città e per denunciare la spesa senza controllo di 24 milioni di euro annuali per i campi, unica voce di bilancio che non conosce crisi, nonché il proliferare del rovistaggio nei cassonetti, il gravissimo fenomeno della mendicità infantile in barba ai progetti di scolarizzazione; e ancora la presenza di refurtiva nei campi certificata in più occasioni e i continui fumi tossici provenienti da taluni campi”.
Dura l’accusa nei confronti del primo cittadino di Roma: “Di fronte a tutto ciò, l’unico provvedimento del sindaco Marino che ricordiamo in questo anno, è stato quello di inviare ai dipendenti capitolini una circolare invitandoli a sostituire la parola nomadi con quella ‘Rom, sinti e caminanti’, atto che simboleggia l’ipocrita ‘politicamente corretto’, che anima la sinistra ma che sta esasperando sempre più i cittadini romani che vedono l’assenza delle istituzioni e la mancanza di sicurezza nei loro quartieri e sul territorio”.
Guarda il video e ascolta l’intervento di Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, in cui si denuncia il particolare caso dell’assegnazione delle case popolari a Casal Monastero.