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In catene contro lo sgombero della Comunità Giovanile Roma

Protesta degli operatori davanti all’Assessorato per chiedere chiarezza su bandi e assegnazioni

Si è incatenato questa mattina davanti alla sede dell'Assessorato alla Famiglia e all'Infanzia, Giovani e Pari Opportunità in via Capitan Bavastro, un operatore del comitato Comunità Giovanile Roma, a nome dell’intera Comunità stessa, per protestare contro la chiusura dell'omonima Associazione operante nel casale di via di Grotta Perfetta, 610.

La Comunità infatti, attiva da più di due anni con servizi ai giovani e alle famiglie del quartiere di Roma ‘70, ha ricevuto all'inizio di questa settimana, con cinque giorni di preavviso, da parte dello stesso Assessorato, di cui è titolare Alessandra Cattoi, un'intimazione di riconsegna delle chiavi del casale, i cui termini scadrebbero proprio domani, venerdì 11 Aprile. 

La richiesta prevede inoltre una procedura di sgombero forzato qualora lo spazio non fosse riconsegnato entro i termini stabiliti.

I ragazzi di Comunità Giovanile denunciano che il loro sfratto sarebbe motivato dalla volontà di riaffidare in modo irregolare il Casale di via di Grotta Perfetta, con un affidamento diretto (senza bando pubblico) a beneficio di talune associazioni che dovrebbero occuparsi di realizzare uno "sportello antiviolenza in emergenza SOS Donna H24".

Ma l'oggetto del contendere è che secondo gli attivisti della Comunità, "il casale di fatto verrà chiuso alle attività dedicate al quartiere, perdendo la sua funzione di punto di riferimento e punto d'aggregazione, come lo è stato fin ora, per giovani e famiglie". 

"Non possiamo accettare che possa essere chiuso uno spazio di così fondamentale importanza per il quartiere – continuano gli operatori della Comunità – Chiediamo, inoltre, che venga indetto quanto prima un bando pubblico che ristabilisca le giuste modalità di utilizzazione dei beni pubblici da parte di Roma Capitale e che, soprattutto, rispecchi le reali esigenze e necessità del quartiere". 

La protesta ha immediatamente prodotto i suoi effetti: gli operatori della Comunità Giovanile sono riusciti ad ottenere un incontro con l'assessore Cattoi, che si svolgerà tra poco più di mezz'ora.
Al momento l'operatore in protesta si è tolto le catene, in attesa di incontrare l'assessore. 

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