Roma. In Consiglio Comunale è Festa del Lavoro già da qualche giorno
Nella scorsa seduta “non pervenuta buona parte della maggioranza”
La Festa del Lavoro, al Comune di Roma, è iniziata con qualche giorno d’anticipo. Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, infatti, “buona parte della maggioranza e qualche consigliere d’opposizione non sono pervenuti”. È questo l’amaro commento del gruppo capitolino M5S che, nella seduta dello scorso martedì, riponeva molte speranze. Ma, “nel momento di maggiore affluenza, verso la fine del Consiglio, i consiglieri nell’aula Giulio Cesare sono stati solo 27 (su 48)”.
Si inizia con la discussione della delibera 91/2013, ma il numero legale non si raggiunge. In calendario, dopo la 91/2013, c’era la 6/2014, a firma dei consiglieri M5S, avente ad oggetto la razionalizzazione delle Commissioni, i gettoni di presenza e i rimborsi ai consiglieri. Alle 19, però, la seduta è stata sciolta e la proposta non è stata votata.
“Le Commissioni capitoline hanno sedi differenti dislocate in luoghi anche molto distati tra di loro”. Ovvero: largo Loria 3; via Petroselli 45; viale Manzoni 16; piazza Campitelli 7; via del Turismo 30; via della Greca 5; via dei Cerchi 6; via delle Vergini 18.
Questo problema, il gruppo capitolino 5 Stelle, lo aveva già segnalato in una lettera al prefetto Pecoraro, datata 17 febbraio 2014. “Le riunioni delle commissione sono assidue e spesso in contemporanea o in orati molto ravvicinati” – si legge nella lettera. Tutto questo, secondo i 5 Stelle della Capitale, a discapito dei principi di “efficienza, efficacia ed economicità”, sanciti “dallo Statuto di Roma Capitale all’art. 30, comma 1”.
“Inoltre – sottolineano ancora i consiglieri a 5 Stelle – sempre nello Statuto, all’art. 13, comma 1, è riconosciuta ‘rilevanza economica e sociale all’organizzazione dei tempi dell’attività amministrativa e dei servizi’ ”.
Queste problematiche, hanno quindi spinto i 4 consiglieri – Stefàno, Raggi, De Vito e Frongia – a presentare una proposta di iniziativa consiliare per modificare il Regolamento del Consiglio Comunale, chiedendo che “ai fini del conseguimento del gettone da parte del Consigliere” sia “necessaria la sua presenza, anche non continuativa, per almeno metà della durata della seduta, attestata dal verbale della stessa” – l’art. 12, al momento, prevede la corresponsione del gettone di presenza ai Consiglieri per la partecipazione alle sedute del Consiglio, delle Commissioni Consiliari Permanenti e Speciali e della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi. Tuttavia, “la partecipazione alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi non dà diritto alla corresponsione del gettone”, e quindi, secondo i consiglieri, “occorre modificare anche il primo comma del succitato art. 12, eliminando il riferimento alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi”.
Si chiede inoltre che la pubblicità delle sedute sia “assicurata anche mediante la trasmissione, in diretta e non, delle sedute sul sito istituzionale dell’Ente” – attualmente, l’art. 30 prevede che “le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche salvo i casi in cui il Consiglio medesimo, con deliberazione motivata adottata a maggioranza assoluta, decida di adunarsi in seduta segreta per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese”.
Eppure, un passo in avanti sul tema, era stato registrato lunedì in occasione della seduta della Commissione Personale e Statuto, in cui si è discusso, appunto, della proposta di delibera per la razionalizzazione delle Commissioni e dell’approvazione di un atto per la riduzione delle consulenze del sindaco e degli assessori, “al fine di realizzare con i soldi risparmiati – spiegano i 5 Stelle – una o più scuole in una periferia disagiata”. Tale atto, era stato presentato prima di Pasqua dal presidente Celli, per poi essere integrato con alcuni emendamenti.
Durante la seduta della Commissione, quindi, “è stato dato parere favorevole a 5 dei 6 punti presenti nella delibera: più trasparenza, più tempestività per i verbali, meno sovrapposizioni, streaming”.
Ma martedì, in Aula Giulio Cesare non è stato possibile compiere il passo successivo, per l’approvazione definitiva.