In Italia la spesa sanitaria è più bassa rispetto all’Europa e a pagare il conto siamo noi
L’Italia è in coda tra i paesi europei più ricchi rispetto alla spesa sanitaria per la prevenzione e la gestione dei pazienti acuti
La spesa sanitaria in Italia è tra le ultime posizioni dei paesi Europei più sviluppati. E’ la più bassa rispetto ai Paesi EU14, seguita solo da Irlanda e Spagna. Ed è inutile farsi illusioni per il futuro su ulteriori investimenti se le cifre sono quelle che proprio in questi giorni ci vengono proposte a seguito dell’imminente e prossimo “Recovery plan con 9 mld per la Sanità”. Aumentando sempre di più le disuguaglianze, ma non regionali, quanto piuttosto sociali. L’Italia è in coda tra i paesi europei più ricchi per capacità di risposta del Sistema sanitario ai bisogni di salute. Parliamo di prevenzione, della gestione dei pazienti acuti negli Ospedali e nei Pronto Soccorsi. Inoltre della gestione seria degli anziani sul territorio e la possibilità di offrire ai cittadini cure di ultima generazione e per finire la pandemia da covid-19.
Prevenzione in Italia è un termine quasi sconosciuto
Bisogna tornare ad investire in sanità perché è fondamentale, vitale, importante e prioritario per il Paese, in considerazione del fatto che si deve aspirare ad arrivare a elevati livelli di salute come in Europa, per la qualità della vita delle persone e di noi tutti e inoltre perché investire in Sanità costituisce anche un elemento imprescindibile per lo sviluppo e la crescita economica. “lavoro e posti di lavoro” ma tutto questo non sarà possibile e realizzabile con una spesa in prevenzione pari 9 mld nei prossimi anni. Valore non sufficiente.
Il che significa che rispetto agli obiettivi stabiliti pre-covid e per i Livelli essenziali di assistenza (Lea), e gli ultimi e drammatici eventi a seguito della Pandemia ancora in piena evoluzione, ci farebbe rimanere nell’ambito di un sotto-finanziamento per la Sanità. Per cui è necessario che si aumenti realmente il livello di finanziamento di almeno 11-15 miliardi di euro della spesa sanitaria “la Germania aumenterà per un importo di 35 mld”, in modo da salvaguardare la salute del singolo e della collettività.
Un ridotto stanziamento di risorse per la spesa sanitaria
E questo ridotto stanziamento delle risorse a disposizione della Sanità, purtroppo sappiamo benissimo dove andranno dirottate. Si evince quindi una spesa Sanitaria bassa, dove però nello stesso tempo si registra e grazie agli operatori del settore, un buon livello di assistenza (vedasi covid-19) che sta a confermare nonostante tutti i disagi che conosciamo, “l’efficienza della Sanità”, anche se da molte parti purtroppo “stiamo perdendo in qualità di Salute, procedendo verso livelli peggiori rispetto ad altri paesi”.
Cresce nel frattempo anche la spesa della Sanità privata, mentre le Regioni in rosso vedono calare i loro disavanzi sanitari, in merito al famoso inasprimento fiscale a livello regionale che esiste da circa 12 anni, più che a effettivi riordini del sistema. Non dimenticando che in questi anni “la Sanità nella Pubblica Amministrazione è il settore che ha dato il maggiore contributo al risanamento della finanza pubblica”.
21 diversi sistemi regionali sanitari
Sperando che in futuro non si vada a colpire ed attentare al concetto dell’ universalismo Sanitario, provocando la creazione di 21 diversi sistemi sanitari regionali, la cui diversità, figlia degli “egoismi” e delle “inefficienze” locali, vada ad arrecare un grave danno al diritto dei cittadini alla tutela della salute, acquisita con l’istituzione del SSN, L. 833/1978 dove rileggendo la legge appare chiaro che ben altre erano le aspettative e le priorità, prima fra tutte la riduzione degli squilibri tra regioni.
Alberico Giustini
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