Inaugurata la Boutique Solidale Emporio Savoia
La boutique propone capi di abbigliamento ricevuti in donazione e rimessi a modello dagli ospiti strutture Caritas, venduti a prezzo simbolico
Si chiama ''Emporio Savoia'', ed è la boutique solidale realizzata nell'ambito di ''Abito qui'', il progetto "di mani e di cuore" realizzato dalla Caritas di Roma e dall'Ipab Asilo Savoia per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate, che è stata inaugurata stamattina.
Al taglio di nastro della boutique, realizzato a via Monza 4 nei locali di un'attività commerciale dismessa da due anni, hanno partecipato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Massimiliano Monnanni, presidente dell'Ipab Asilo Savoia, e Rita Visini, assessore regionale alle Politiche sociali.
La boutique propone al pubblico capi di abbigliamento ricevuti in donazione e rimessi a modello dagli ospiti delle strutture Caritas, oltre a prodotti e accessori da loro realizzati, a fronte di un prezzo simbolico. Donne e uomini – senza dimora, rifugiati e protetti internazionali – che per la prima volta hanno l'opportunità di misurare le proprie abilità e competenze professionali, acquisite nel corso dell'attività svolta all'interno di un laboratorio di sartoria, in un progetto condiviso di cui sono parte attiva e integrante.
Entusiasta monsignor Feroci: "La solidarietà significa rendersi conto della persona che si ha davanti e metterla in condizione di camminare con le proprie gambe, di ritrovare la dignià del proprio vivere e l'apertura di questa boutique della solidarietà significa proprio questo – ha sottolineato il direttore della Caritas diocesana di Roma – noi vogliamo aiutare le persone a dire a loro stesse ''io mangio con il lavoro delle mie mani''.
L'assistenzialismo da solo può rovinare le persone, perché poi si finisce con l'attendere sempre qualcosa". "Qui succede qualcosa che sembrava impossibile e che invece è possibile- ha commentato Zingaretti – Uno spazio che era chiuso da due anni e mezzo oggi viene riaperto per un progetto di solidarietà che mette insieme un'opportunità con la disponibilità della Caritas, una comunità protesa verso l'assistenza dei più bisognosi che sta sperimentando forme nuove di allargamento della sfera della cittadinanza.
Un'iniziativa, quella di oggi, che crea fiducia nel futuro perché dimostra che se c''e' la volontà le cose cambiano, e cambiano in meglio". L'intero ricavato della boutique solidale permetterà di potenziare il laboratorio incrementando il numero dei partecipanti e aumentando i corsi di formazione.
Il gruppo di lavoro, inoltre, riceverà un rimborso spese per l'opera svolta e gli ospiti più meritevoli saranno proposti per stage e tirocini professionali presso aziende del settore.
L'obiettivo principale del laboratorio, come della boutique, è quello di offrire un'opportunità di reinserimento sociale a persone svantaggiate, ma anche di rendere consapevole la città dell'importanza del riuso e del riciclo, diffondendo l'idea che ciò che è di seconda mano può trasformarsi in una fonte di lavoro per chi dal mercato del lavoro è stato escluso.