Incidenti nel Lazio: ecco le strade più pericolose a Roma, Rieti e Latina
Troppi gli incidenti stradali a Roma e nel Lazio: 16.369, spesso dovuti alla velocità. L’indice di mortalità peggiore a Rieti e a Latina
Moltissimi gli incidenti stradali: 16.369, spesso dovuti alle alte velocità. L’indice di mortalità tuttavia è più alto per le province di Rieti e Latina, rispetto a Roma. I tratti extraurbani, nelle notti dei week end, diventano un’occasione per la guida sconsiderata. In pratica sono tornate le “stragi del sabato sera”.
Investiti sulle strisce pedonali
Una famiglia è finita in ospedale martedì 14 novembre a La Rustica. Sono stati investiti da un’auto mentre attraversavano sulle strisce pedonali padre, madre e figlio di 11 anni. La polizia è intervenuta subito in via Federico Turano, intorno alle 17.30. L’incidente sembra sia stato causato da una Toyota Aygo. Gli adulti sono stati ricoverati in codice rosso al Policlinico Umberto I e al Policlinico Tor Vergata ma non sembrano in pericolo di vita. Il figlio è stato trasportato al Pertini in codice giallo e sembra sia stato già dimesso. L’autore dell’incidente, un 56enne, è stato sottoposto al test su alcol e droga. È solo l’ultimo delle migliaia di incidenti che succedono sulle strade di Roma e del Lazio e che destano sempre più apprensione.
16.369 incidenti a Roma e Provincia, di cui 226 mortali
L’Istat ha pubblicato un focus (che ha riportato anche Roma Today) dal quale emerge che la pericolosità delle strade di Roma non tende a diminuire ma al contrario cresce anno dopo anno. Nel 2022 ci sono stati 16.369 incidenti nell’intera provincia di Roma. Di questi ben 226 mortali, con 20.996 feriti in aggiunta. Nel territorio comunale gli incidenti sono 13.181, con 150 morti e 16.618 feriti. È chiaro che il maggior numero di incidenti si trova all’interno dell’area comunale perché è qui che circolano più veicoli. Dobbiamo però distinguere il numero di incidenti dalla pericolosità, che è data dall’indice di mortalità.
Il periodo della pandemia aveva ovviamente visto scemare la quantità di incidenti stradali, per ovvii motivi ma ora con il ritorno alla normalità, ci siamo dimenticati di tutto quello di buono che la situazione della pandemia ci aveva insegnato e sono ricominciate le statistiche negative.
Sono aumentati gli incidenti, è cresciuto il numero dei morti
Rispetto al 2021 gli incidenti sono aumentati a Roma e provincia del 16,7%. I morti sono cresciuti del 24,2%. Nel 2019, prima della pandemia, gli incidenti erano diminuiti. In confronto al 2022 del -6,3%, così come i decessi -17,1%.
Se paragoniamo questi dati con quelle di altre province del Lazio, ci rendiamo conto che non è la provincia di Roma la più pericolosa. L’indice di mortalità delle strade romane è dell’1,4% rispetto al 3,7% di Rieti e il 3,2% di Latina. Probabilmente se rapportiamo il numero degli incidenti con la popolazione questo è il risultato. Gli incidenti quindi non crescono con il numero di abitanti ma con la tendenza a non rispettare il Codice della Strada. Se si è usi non rispettare i limiti di velocità nelle strade interne alla provincia, il dato cresce, a prescindere dalla quantità di cittadini e automobilisti presenti sul territorio.
Le cause degli incidenti: l’altra velocità soprattutto sui rettilinei
Come diciamo da tempo, anche secondo l’Istat, le ragioni degli incidenti, oltre alle distrazioni, sono dovute all’alta velocità. Le auto non mantengono le distanze di sicurezza. Si deduce anche dal fatto che la stragrande maggioranza degli incidenti avvenga sui rettilinei. Quando abbiamo affrontato il tema del grande numero di pedoni morti negli incidenti stradali avvenuti a Roma, nei mesi di quest’anno, ben 64 nel Lazio e non è ancora finito l’anno, tra le motivazioni c’erano l’alta velocità, connessa con la distrazione, da entrambe le parti e una delle cause principali di distrazione è il telefono cellulare. Il Codice della Strada è stato modificato proprio per inasprire le pene per chi usa il cellulare alla guida, non rispetta i limiti di velocità o guida in stato di ebrezza o perché ha assunto droghe. Alla fine di quest’anno entrerà in vigore con pene molto più severe per chi deroga dal rispetto della legge.
Vale la pena rischiare la vita per guadagnare 30”?
Nel territorio della provincia di Roma sono stati 7.273 i sinistri avvenuti sui rettilinei delle strade urbane (il 53,2%) e 1.857 (il 69,1%) sulle strade extraurbane. Si comprende bene la differenza dal dato che ci mostra come, negli incroci ed intersezioni delle strade urbane, si siano verificati, rispettivamente, 28.831 e 2.323 incidenti. Sulle strade extraurbane gli scontri sono stati 151 e 160. Sui rettilinei ci sono automobilisti che schiacciano troppo l’acceleratore. Corrono. Perché finalmente gli pare di poterlo fare ma non è così. Ognuno di noi dovrebbe fare un esame di coscienza. Perché appena trovo un pezzo di strada dritta accelero? Corriamo con che logica? Siamo in ritardo? Ci dà un senso di ebrezza? Di potenza? Vale la pena mettere a rischio la nostra e l’altrui vita per arrivare 30” prima?
Sono ricominciate le stragi del sabato sera
Normalmente, sempre dai dati Istat, gli incidenti avvengono di giorno, quando circolano più veicoli. Ovvero tra le 8 e le 20. Ma preoccupano gli incidenti della notte, specie quelli che avvengono tra il venerdì e il sabato notte e tra sabato e domenica notte. Sono le ore del rientro a casa, quando le auto sono guidate da giovani che escono dalle discoteche, dalle feste, dal cinema. Hanno bevuto, e anche qualcosa in più, sono esaltati dall’essere in gruppo, si sentono potenti e liberi.
Nel 2022 nella provincia di Roma ci sono stati 57 incidenti il venerdì notte su 675 avvenuti in regione. Negli incidenti del Lazio sono morte 11 persone e ci sono stati 870 feriti. Il sabato notte sono avvenuti 569 incidenti in regione, con 15 morti e 910 feriti. Che poi non sappiamo, quanti di questi feriti ce la faranno a rimettersi in piedi e quanti no. Spesso le cause dell’incidente possono provocare dei decessi a distanza di settimane o mesi. Il numero di incidenti in solo due notti: 1.244, quasi eguaglia quello delle 5 notti della intera settimana: 1.476, con 31 morti e 2.026 feriti. Mentre nelle due notti di venerdì e sabato i morti sono stati 26 e i feriti 1.780. In questo quadro desolante fa “rumore” l’indice di mortalità di Latina e provincia con 6,5!
Sui tratti extraurbani si pensa di poter correre in sicurezza, sbagliato!
L’Istat segnala anche la pericolosità dei tratti stradali extraurbani. Sempre il venerdì e il sabato notte, sulle strade extraurbane della provincia di Roma ci sono stati 114 incidenti con 6 morti e un tasso di mortalità del 4,7. Nel totale dell’anno sulle strade extraurbane della provincia di Roma ci sono stati 1.383 incidenti gravi, con 26 morti e 2.028 feriti. Stiamo sempre trattando gli stessi dati disaggregati e riaggregati a seconda dell’analisi che si vuole fare. Questo confronto tra tratti extraurbani e urbani per esempio ci mostra come le vie fuori città siano più pericolose, non in sé, ma per la tendenza di chi guida a percepirle come più sicure, lasciandosi andare auna guida più sconsiderata. Infatti, nei tratti urbani gli incidenti sono stati 457 invece dei 114, che dicevano prima sui tratti fuori città, ma con un tasso di mortalità solo dell’1,6 contro il 4,7. In pratica si verificano più incidenti in città ma meno gravi.
Le vie di Roma dove avviene il maggior numero di incidenti
Secondo quanto pubblicato su Fanpage il 18 luglio di quest’anno, le strade più pericolose di Roma, evidenziate da uno studio dell’Università Lumsa sono lungo la Nomentana e la Colombo, a Piazza Venezia e sul Lungotevere. A Roma si contano circa 3 sinistri ogni ora.
Nel dettaglio, secondo lo studio le vie più pericolose sono il Lungotevere tra ponte Vittorio Emanuele II e ponte Principe Amedeo. Via Nomentana all’altezza del numero civico 1111. L’immissione su via Cristoforo Colombo da via dell’Acqua Acetosa Ostiense e via di Decima. La via del Mare nell’immissione da via Nasso. Via Prenestina all’altezza del cavalcavia Gra. E poi via della Magliana tra via delle Vigne e via del fosso della Magliana. Via Portuense in coincidenza con via Arturo Martini. Lo snodo tra via Flaminia, corso Francia e via del Foro Italico. Via Mario Fani nell’immissione con la galleria Giovanni XXIII.
Il Municipio I detiene il primato per numero di incidenti. Sono due le principali aree a rischio: la prima è quella dietro la Città del Vaticano, mentre l’altra corrisponde al grande incrocio tra Via Statilia, Via San Quintino e Via Carlo Emanuele Primo, sul lato ovest della Stazione Centrale di Roma. L’area si estende solo per 20 chilometri, ma conta una media record di 9 sinistri al giorno. Il Municipio IV invece detiene il tragico primato della mortalità: situato nella parte nord-orientale della Capitale, è racchiuso tra due arterie principali, la Tiburtina e la Nomentana, tra le strade più trafficate della città.
Tre sinistri ogni ora nelle strade della Capitale
Nella Capitale tra il 2019 e il 2021 ci sono stati 3 incidenti ogni ora: circa 70 al giorno, 500 a settimana. Di questi, almeno un incidente all’ora conta un morto o un ferito: il numero totale delle vittime nei tre anni è di 311, mentre i feriti sono più di 35mila.
Questi sono solo alcuni dei risultati emersi dallo studio pubblicato dall’Università Lumsa, dal titolo Analisi spazio-temporale degli incidenti stradali a Roma: determinazione delle componenti cicliche e dell’effetto di eccitazione. La ricerca è stata coordinata da Antonello Maruotti, professore ordinario di Statistica e realizzata da Pierfrancesco Alaimo Di Loro e Marco Mingione, ricercatore Università degli Studi Roma Tre. Utilizzando i dati raccolti dalla Polizia Locale di Roma Capitale nel triennio 2019-2021, si può disegnare una mappa degli incidenti stradali: i municipi con la maggiore mortalità, i quartieri dove avvengono più frequentemente gli scontri, gli incroci più pericolosi, come abbiamo visto.
Le vie consolari più pericolose nei tratti extraurbani
Grazie ai dati dell’Istat, che abbiamo trattato prima, si riesce anche a sapere esattamente quali sono le strade più pericolose del Lazio. In primis la Pontina. Ma immaginiamo che ciascun in cuor suo già lo sapeva. Da sempre, chi vive a Roma, sa che quella strada è maledetta. E che è stretta e dritta e trafficata. Da sempre chi la percorre si accorge del pericolo costante di scontri nei sorpassi, di tamponamenti possibili, di incidenti agli incroci per gli ingressi dalle altre strade. Sulla Pontina si sono registrati 210 decessi e 325 feriti.
Anche l’Appia, la Casilina, l’Aurelia sono pericolose, per gli stessi motivi. Strette e dritte. Per larghi tratti a solo due corsie. Se per gli antichi romani che le percorrevano a piedi e coi carri trainati dai cavalli, potevano essere funzionali (pur se si trattava di tracciati diversi), quando guidi una vettura che può arrivare a 180 km/h, quelle viuzze strette e dritte, diventano un appuntamento con la morte. Un pericolo anche la SS 17 dell’Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico mentre l’indice di mortalità resta alto sulla costa laziale e nelle province della regione.
Il Codice e la Polizia possono darci una indicazione. Ma alla fine dipende sempre e solo da noi. Da quanto amiamo la vita.
Ciò detto c’è solo da fare molta attenzione. Non pensare di poter essere immortali, di poter guidare col cellulare in mano, il piede sull’acceleratore, un’auto che non è in perfetto stato, con le gomme lisce e i freni non al 100%, non bisogna correre per arrivare puntuali, ma in caso partire mezzora prima, non distrarsi alla guida, specie di notte, specie nei sorpassi. Ma sappiamo bene che tutte le raccomandazioni servono a poco se non sono gli stessi automobilisti a tenere alla propria vita, a rispettare le norme del Codice, che sono un’utile indicazione, anche se non sufficienti da sole, per arrivare sani e salvi ogni volta che si viaggia in macchina. La vita è bellissima perché buttarla via per una distrazione?