Incredibile Indonesia: vietati i rapporti sessuali tra coppie non sposate, anche conviventi
Il sesso prematrimoniale ed extraconiugale in Indonesia sarà punito con il carcere fino a un anno di reclusione
Càpita a volte di leggere notizie che non solo colgono di sorpresa, ma lasciano tracce di autentico stupore. Soprattutto quando, cliccando per tornare indietro pensando di “aver letto male”, rimani allibito tentando di comprendere il perché di inaccettabili quanto numerose retromarce, in materia di diritti umani.
Sesso prematrimoniale ed extraconiugale in Indonesia
Infatti, il Parlamento dell’Indonesia ha approvato emendamenti legislativi che apportano modifiche significative al loro codice penale in materia di sesso prematrimoniale ed extraconiugale, che sarà punito con il carcere fino a un anno di reclusione.
In pratica, sono stati espressamente vietati i rapporti sessuali tra coppie non sposate, ovvero anche tra fidanzati, tra conviventi, tra coppie dello stesso sesso e – non sia mai! – in caso di relazioni extraconiugali. Queste ultime lasciano rivivere l’antico retaggio dell’adulterio sanzionato come era precedentemente alla riforma del diritto italiano della famiglia del 1975, se non gli orrori del “delitto d’onore” abolito nel non lontanissimo 1982.
Al mero divieto morale e spirituale del rapporto sessuale prematrimoniale cattolico ribadito anche di recente dal Pontefice, corrisponde invece l’incarcerazione legalmente stabilita dal Parlamento di Jakarta che mortifica le libertà sessuali riportandole ai tempi del colonialismo.
Coinvolti anche gli stranieri
La nuova norma si estende addirittura anche agli stranieri compresi i semplici turisti. Secondo le autorità indonesiane, a fronte delle critiche al palese attacco dei diritti e delle libertà dei cittadini, la riforma sarebbe stata anche “addolcita” sul punto in cui le violazioni rilevate non potranno essere denunciate da terze persone. Soltanto i componenti delle famiglie (compresi i coniugi eventualmente traditi) degli “amanti” non sposati, potranno denunciare, a quanto pare, tutti ormai tristemente “clandestini” per legge.
Naturalmente anche Amnesty International ha tentato, se pur inutilmente, di far sentire la sua voce; fatto è che quando si giunge al ritorno della criminalizzazione dei rapporti sessuali, davvero non si sa cosa ci si può aspettare ancora. Ragion per cui le forze civili d’occidente a difesa dei diritti civili dovranno vigilare più che mai in un futuro che, a livello globale, promette riforme spesso regressive e ben peggiori rispetto alle regole vigenti nel presente.
Il ciclico sistema dei ricorsi storici che si sta abbattendo sui popoli civili rischia infatti di vanificare nel nulla i frutti di dure e sanguinose battaglie che meritano di essere protette a tutti livelli sociali e politico-legislativi.